Lo Stato Indiano di Haryana invia una delegazione a Roma per incoraggiare gli investimenti italiani in India

Una delegazione indina è in visita in Italia per studiare le tecnologie per la conservazione degli alimenti e per promuovere l'India come destinazione di investimento per le imprese italiane

Lo Stato Indiano di Haryana invia una delegazione a Roma per incoraggiare gli investimenti italiani in India

Mentre il mondo deve fare i conti con l'aumento dei prezzi del grano e, più in generale, di quasi tutti i prodotti alimentari, una delegazione indiana è stata inviata in Italia dallo stato di Haryana per sviluppare partnership tra India e Italia e studiare nuove tecnologie soprattutto nel settore agricolo. Ricordiamo che Haryana è un'antica terra risalente ai tempi vedici. Si dice che fu proprio qui che il Signore Krishna rivelò la Bhagvad Gita al principe Arjuna durante la grande guerra del Mahabharata.

Haryana: uno Stato chiave dell'India

Il moderno Haryana è uno tra gli Stati più sviluppati dell'India. Detiene il reddito più alto pro capite tra i più grandi Stati del Paese e, con una popolazione di circa 25 milioni di abitanti, è uno dei maggiori produttori di grano e riso. Qui viene coltivato oltre il 60% del riso Basmati esportato, uno dei tipi di riso più noti dell'India. Moltissimi lavoratori agricoli indiani che provengono da questa terra, inoltre, operano attualmente in Italia. Haryana è anche una delle destinazioni più importanti a livello globale di Business Process Outsourcing (BPO) e oltre il 5% del BPO e dei call center mondiali sono gestiti da Gurugram e da altre città limitrofe.

Ma non è finita qui, perché Haryana risulta essere uno dei maggiori produttori di cotone in India, nonché leader nello sviluppo dell'industria tessile. La delegazione di Haryana, guidata dal Ministro di Stato per la Cooperazione, Banwari Lal, è in visita in Italia per studiare le tecnologie per la conservazione degli alimenti e dei cereali e per promuovere lo Stato come destinazione di investimento per le imprese italiane, in particolare le PMI. Haryana ospita oltre 120.000 tra micro, piccole e medie imprese indiane, è quindi perciò consapevole delle varie sfide del settore.

La missione in Italia

La delegazione inviata in Italia è composta, tra le altre persone, da due membri del consiglio regionale dello Stato e dal presidente e amministratore delegato della HAFED, la federazione di cooperative agricole di Haryana che lavora per fornire agli agricoltori servizi e assistenza insieme al governo.

Il gruppo, durante la permanenza in Italia, terrà vari incontri individuali con imprenditori italiani e organizzazioni di ricerca. Oggi, in un evento appositamente organizzato dall'Ambasciata indiana a Roma al Westin Excelsior, la delegazione ha invece avuto modo di presentare lo Stato di Haryana. L'incontro ha riunito diversi potenziali partner per lo sviluppo del commercio e degli investimenti tra i due paesi. Aprendo l'evento, il capo della delegazione, Dr. Banwari Lal, ministro della cooperazione, stato di Haryana, è stato chiaro: "La visita serve anche per studiare le moderne tecnologie per lo stoccaggio di grano e dei cereali. Tutto questo aiuterebbe a creare infrastrutture simili anche in Haryana, a ridurre al minimo le perdite di stoccaggio, e prolungherebbe pure la durata di conservazione del grano".

Dando il benvenuto alla delegazione e agli attuali partner e imprenditori italiani, SE Dr. Neena Malhotra, ambasciatrice dell'India in Italia, ha dichiarato: "Lo Stato di Haryana rappresenta una meravigliosa opportunità di collaborazione tra i due Paesi, soprattutto in questo ambiente in cui si prevede che la mancanza di cibo a livello globale aumenterà notevolmente".

Un'occasione da non perdere

Per le aziende italiane, l'iniziativa del governo statale di Haryana è un'opportunità per esportare in India la propria tecnologia e per far conoscere il suo grande mercato di prodotti alimentari. L'India è infatti il secondo produttore di grano al mondo. Tuttavia, questa risorsa viene esportata raramente a causa del fabbisogno nazionale della sua popolazione, formata da oltre 1,4 miliardi di persone.

Oltre al grano, il latte è un'altra grande risorsa dell'India, tanto che il Paese è il più grande produttore mondiale di latte. L'attuale primo ministro di Haryana, Manohar Lal Khattar, ha guidato le iniziative per aumentare la produzione di latte ricco di grassi nello Stato. Gli agricoltori ad oggi preferiscono acquistare bufale ad alto rendimento di latte, piuttosto che concedersi a vizi e lussi effimeri, in quanto lo Stato esporta latte scremato e altri prodotti lattiero-caseari nel sud-est asiatico.

In generale, questa rappresenta una grande opportunità per il segmento dei formaggi italiani, soprattutto considerando che gran parte del Paese è vegetariano. Oltre il 40% degli indiani sono vegetariani, il che significa che consumano latte e prodotti lattiero-caseari, ma non uova o qualsiasi tipo di pesce e carne. L'esperienza italiana nell'aumento del grasso nel latte, la catena di freddo e infine nella produzione di formaggi potrebbe aprire un nuovo mercato per il "make in India"- i prodotti italiani made in India per il mercato locale.

"Self Sufficient India" - o Atmanirbhar Bharat - è tra l'altro una filosofia che il Primo Ministro Narendra Modi sta promuovendo attivamente. La presenza della delegazione Haryana segue le attività che l'Ambasciata indiana a Roma ha condotto per aumentare la collaborazione commerciale tra India e Italia.

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