L'Isis schernisce l'Iran: "È cosi che ti vendichi?"

Lo Stato islamico deride l'Iran dopo il raid contro le basi Usa in Iraq: "Nonostante le tensioni e la promessa di distruggere l’America, l’Iran si è vendicato senza spargimento di sangue"

L'Isis schernisce l'Iran: "È cosi che ti vendichi?"

L'America si sbarazza di Soleimani e l'Iran risponde senza spargimento di sangue. E’ quanto scrive lo Stato islamico nel 216° numero del settimanale al-Naba.

Da dove abbiamo scaricato la nostra copia di al-Naba

Abbiamo scaricato la nostra copia di al-Naba in tempo reale da Telegram, anticipando la diffusione sui canali YouTube. La consueta fase preparatoria per la diffusione del 216° numero di al-Naba sulle principali piattaforme è stata completata con successo. Ricordiamo la vita media dei canali preposti alla diffusione di al-Naba è stata ridotta notevolmente secondo procedura annunciata sei settimane fa. Nel momento in cui scriviamo,Twitter, Telegram, YouTube e Riot.Im ospitano diversi collegamenti diretti al download dell’ultimo numero del settimanale dello Stato islamico. Non abbiamo riscontrato alcun problema nel reperire la nostra copia di al-Naba. Abbiamo già spiegato le procedure settimanali utilizzate dallo Stato islamico per la diffusione di al-Naba.

Stato islamico, il 216° numero di al-Naba

Puntuale come sempre, questa notte è stato pubblicato il nuovo numero di al-Naba, il settimanale dello Stato islamico. Al-Naba esce nella notte tra giovedì e venerdì di ogni settimana da cinque anni. Il 216° numero di al-Naba consta di dodici pagine (produzione standard). Linguaggio come di consueto semplice. Stile e contenuti basilari per una forma di indottrinamento essenziale, concepita per un preciso target di riferimento. Ogni tipo di contenuto (parliamo di un’architettura IW) è calibrato in base alle percezioni avute del target di riferimento. Il titolo principale e la copertina sono dedicati alle operazioni in Burkina Faso che si sono svolte negli ultimi due mesi. Nessun riferimento alla morte di Soleimani ed al raid iraniano. A fondo pagina, come di consueto, l’avvertimento nel custodire la propria copia di al-Naba. A pagina due troviamo la consueta infografica giocattolosa con i dati del raccolto settimanale. Solitamente è la parte più condivisa sulla rete poiché quella disponibile senza ricerche. Copertina (iniziale e finale) ed infografiche di ogni numero di al-Naba sono le parti più condivise sulla rete perché quelle disponibili senza ricerche.

A pagina tre troviamo il primo approfondimento teologico di al-Naba. Lo Stato islamico pubblica la foto di Qassem Soleimani senza mai citarlo. "I leader dell’Iran sono stati attratti per anni dal sangue dei musulmani. Hanno condotto campagne di distruzione contro i siti sacri dei musulmani. Hanno ucciso i Mujahideen per la gloria dei loro alleati”. Non si tratta dell'ennesima distorta interpretazione teologica. Quello di pagina tre è un testo anonimo, molto confuso e scritto con i soliti cliché. Secondo al-Naba, l'eliminazione di Soleimani rientra in un preciso piano divino: tutto è secondo la volontà di Allah.

L'ossessivo riferimento alle crociate

Lo Stato islamico perpetua il mito di un Islam sempre in conflitto con l'Occidente cristiano. L'affermazione che "c'è un inesorabile conflitto tra Islam e l'Occidente" non è basata sulla storia, ma sulla retorica utilizzata dagli estremisti per promuovere le loro cause. Nella retorica jihadista le crociate invocano una guerra difensiva dell'Islam contro l'Occidente invasore. Secondo la distorta visione jihadista (il riferimento è al discorso dell’ex Presidente Bush), il mondo è diviso in due parti: o si è dalla parte dei crociati o con l’Islam. E’ uno stratagemma culturale nel tentativo di unire tutti i musulmani in una guerra religiosa. La strategia dialettica ha un fine ben preciso: inquadrare il conflitto in un’ottica religiosa e politica. Con il termine crociati, i jihadisti identificano tutti i nemici dell’Islam. L’ossessivo utilizzo della parola crociati è strutturato per rendere sempre viva nella mente nei lettori il ruolo dell’Occidente come storico invasore e nemico religioso. Poiché non esiste distinzione (il contenitore crociato annovera tutti i nemici), si rendono implicitamente colpevoli anche i civili, rei di supportare e legittimare qualsiasi tipo di conflitto in Medio Oriente. Ecco perché anche i crociati civili diventano obiettivi legittimi di una guerra. I teorici radicali spiegano che i crociati sono sempre stati sconfitti nel tempo nonostante i loro diversi tentativi di soggiogare il Medio Oriente. Il termine, quindi, rientra in un preciso messaggio di speranza, lotta e vittoria ciclica. Dichiarando gli occidentali come crociati, i terroristi tentano di legittimare le loro battaglie contro coloro che vogliono conquistare la terra della fede, screditando tutti i loro sforzi bellici. Dovremmo essere profondamente scettici nei confronti di quei gruppi terroristici islamici o cristiani che sostengono che la storia è dalla loro parte.

Ritorniamo al 216° numero di al-Naba.

Segue poi l’infinita sequela di attentati rivendicati (da pagina quattro a pagina otto) ed impossibile da confermare in maniera indipendente: Nigeria, Egitto, Iraq, Siria, Burkina Faso, Somalia. Per la terza settimana di fila, lo Stato islamico segnala attacchi contro le forze di al Qaeda.

Storia di un martire: Abdul Hakim Ahmed Ibrahim

"La Somalia orientale è un potente avamposto per combattere apostati e crociati"

Al-Naba dedica due pagine (nove e dieci) alla biografia di Abdul Hakim Ahmed Ibrahim noto anche come Abd al-Hakim al-Somali, terrorista somalo terminato dagli Stati Uniti il 15 aprile dello scorso anno. Il terrorista è ritratto come un uomo pio e giusto. “Uno studioso dedito al vero monoteismo che ha sempre respinto tutte le eretiche innovazioni. Un missionario costretto ad abbracciare la Jihad per difendere la vera fede. Ibrahim si unì ad al-Shabab (al-Naba la riconosce come la migliore fazione ribelle attiva in Somalia in quel momento), ma a differenza di altri membri era dedito solo al Tawhid ed alla sunna del Profeta”. Dopo anni al servizio di al-Shabab, Abdul Hakim Ahmed Ibrahim si scontra duramente con la leadership dell’organizzazione terroristica che si rifiuta di giurare fedeltà ad al-Baghdadi. Al-Naba considera le azioni di al-Shabab contro lo Stato islamico ed i suoi fedelissimi in Somalia come un'offesa all'Islam stesso. “Ibrahim è stato uno dei primi a unirsi allo Stato islamico in Somalia”. Al-Naba lo definisce come “un attore chiave dello Stato islamico in Somalia, architetto della campagna contro gli apostati di al-Zawahiri”. “Con la sua crescente e formidabile reputazione nel Puntland, Ibrahim venne attenzionato dai Crociati e dai loro alleati apostati somali”. Al-Naba difende la storia di Abd al-Hakim al-Somali dalle accuse di apostasia e tradimento avanzate da al Qaeda e al-Shaabab.

Le storie dei martiri si ispirano ai racconti. Questi ultimi fanno parte dell’educazione fin da quando il narratore delle comunità tribali raccontava la sera le gesta degli eroi del passato con riferimenti al Corano. È una precisa tecnica per un target specifico.

"L'America si sbarazza di Soleimani e l'Iran risponde senza spargimento di sangue"

Come di consueto la penultima pagina di al-Naba è dedicata alle news inquadrate nell’ottica jihadista. Una distorta reinterpretazione per fini propagandistici degli avvenimenti internazionali. La cronaca internazionale è interpretata sotto la lente della religione, per quel binomio inscindibile volere divino-conseguenze terrene. I jihadisti amano distorcere la realtà, mentre la strategia mediatica occidentale per confutare tali posizioni resta debole. Qassem Soleimani è citato per la prima volta a pagina undici. Nel breve testo intitolato "L'America si sbarazza di Soleimani e l'Iran risponde senza spargimento di sangue", al-Naba schernisce l'Iran.

“Venerdì scorso gli aerei americani hanno bombardato due auto con a bordo i tiranni Qassem Soleimani e Abi Mahdi. Secondo gli osservatori, l'America ha deciso di sbarazzarsi di Soleimani dopo le aggressioni commesse dalle milizie iraniane. L'apostata Soleimani è un comandante militare iraniano il cui nome è associato a massacri compiuti in Iraq, Siria e Yemen. Nonostante le tensioni e la promessa di distruggere l’America, l’Iran si è vendicata senza spargimento di sangue. Il suo raid contro le due basi statunitensi in Iraq non ha provocato alcun risultato. Il tiranno americano, commentando il raid, ha affermato: va tutto bene, i nostri soldati sono al sicuro. L’Iran sta arretrando”.

Tra le news internazionali inserite nel 216° numero di al-Naba trovano copertura i funerali di Soleimani, l'invio delle truppe turche in Libia, la preoccupazione europea per il futuro dell'Alleanza e l'accoltellamento avvenuto a VilleJuif,

periferia sud di Parigi. Lo Stato islamico non rivendica l'episodio. L’ultima pagina del settimanale, infine, ospita la seconda infografica del numero dedicata alle operazioni svolte in due mesi in Burkina Faso.

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