"Stupri sono dovuti a come si vestono le donne". Bufera sul premier pakistano

Insorgono le associazioni femministe: "Parole errate nei fatti, insensibili e pericolose". In Pakistan le vittime di violenze sessuali sono spesso guardate con sospetto e le loro denunce raramente indagate

"Stupri sono dovuti a come si vestono le donne". Bufera sul premier pakistano

Il primo ministro pakistano Imran Khan ha scatenato feroci polemiche per avere detto, in una recente intervista, che le violenze sulle donne sarebbero dovute al "modo di vestire" delle sue connazionali. Il premier ha pronunciato quelle parole mentre rispondeva domenica a delle domande dei cittadini, in un incontro pubblico sugli abusi sessuali nel Paese. Khan, divorziato due volte, ex campione di cricket e noto playboy, aveva provocato dure contestazioni anche l'anno scorso, quando era rimasto zitto dopo che un religioso musulmano aveva attribuito il Covid ai comportamenti delle donne.

Durante il suo recente intervento, Khan ha sostenuto che l'aumento degli stupri è dovuto al modo in cui vanno in giro vestite le donne. Egli ha quindi esortato le sue connazionali a coprirsi per impedire ai pakistani di cadere in "tentazione", poiché "non tutti gli uomini hanno la forza di volontà per resisterle". Il capo di governo ha inoltre sollecitato la popolazione a seguire la purdah, un'antica pratica pre-islamica che prescrive la modestia nel vestire e la segregazione dei sessi. Il premier ha poi affermato che le violenze sessuali sono frequenti "in qualsiasi società dove la volgarità è in aumento" e ha indicato due esempi di società decadenti: l'India di Bollywood e il Regno Unito degli anni '70, quello della triade "sesso, droga e rock 'n roll".

Le dichiarazioni di Khan hanno spinto centinaia di attiviste pakistane a scrivere una lettera di protesta contro i commenti "errati nei fatti, insensibili e pericolosi" del premier. In quel documento, le femministe chiariscono: "La colpa spetta esclusivamente allo stupratore e al sistema che glielo permette, inclusa una cultura promossa da affermazioni come quelle di Khan". Anche l'ong Commissione per i diritti umani del Pakistan ha criticato le parole del primo ministro poiché "non solo tradiscono una sconcertante ignoranza di dove, perchè e come accadono gli stupri, ma danno anche la colpa ai sopravvissuti allo stupro, che, come il governo deve sapere, possono variare dai bambini piccoli alle vittime di crimini d'onore".

Il Pakistan è un Paese

fortemente conservatore, dove le vittime di violenze sessuali sono spesso guardate con sospetto e le loro denunce raramente indagate; è regolarmente agli ultimi posti tra gli Stati per uguaglianza di genere.

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