Mentre il terzo e ultimo dibattito volgeva al termine Donald Trump, ad una precisa domanda del moderatore se avrebbe accettato il risultato delle elezioni in caso di sconfitta, ha risposto in questo modo: "Vedrò al momento, deciderò al momento, vedo che i media sono stati molto corrotti. Gli elettori se ne stanno rendendo conto. Ci saranno milioni di persone registrate per votare senza poterlo fare". Un attacco gravissimo, visto e considerato che delegittima una competizione che è in fase di svolgimento. Poi Trump ha sferrato un altro attacco alla Clinton, "colpevole di un crimine molto grave, non dovrebbe essere possibile per lei partecipare a queste elezioni, per questo dico che sono truccate".
Pronta la replica della candidata democratica: "È veramente orribile. Ogni volta che Trump pensa che le cose non vanno bene pensa che tutti ce lo abbiamo con lui. L'Fbi dopo un anno di indagini ha concluso che non ci sono accuse contro di me per le mail. Questo è il mal pensare di Donald, non funziona così la nostra democrazia di 240 anni. Abbiamo sempre avuto elezioni libere, accettiamo sempre i risultati anche se non ci piacciono, dobbiamo sempre accettare risultati. Tu - ha aggiunto - stai portando in basso la nostra democrazia".
Poco dopo, a dibattito concluso, interviene Ivanka Trump. Dice che suo padre "farà la cosa giusta" e, sia nel caso di vittoria che di sconfitta, accetterà l'esito delle elezioni del prossimo 8 novembre. Parlando alla rivista Time Ivanka esprime fiducia nei confronti del padre: "Penso che mio padre farà sempre la cosa giusta. Credo che la campagna sia truccata dal punto di vista dei media - ha sottolineato -. In ogni caso credo che accetterà il risultato qualunque esso sarà". Alla fine Trump, in caso di sconfitta, ascolterà l'amata figlia?
La stampa americana commenta con parole forti la suspense (accettare o meno il risultato) decisa da Trump: "È il disprezzo di Donald Trump per la democrazia", scrive il New York Times: "È passato dall'insultare l'intelligenza dell'elettore americano a insultare la democrazia stessa". Il Washington Post parla di "errore-killer", osservando che Trump "ha amplificato una delle accuse più esplosive della sua candidatura, il fatto che potrebbe attribuire la responsabilità della sua sconfitta a elezioni truccate". "Rifiutando di dire se accetterà il risultato del voto qualora sarà sconfitto solleva la possibilità di un allontamento clamoroso dai principi che sono stati alla base della democrazia americana da più di due secoli", aggiunge la Cnn, che parla di "un momento che lascia senza fiato, mai visto nelle settimane precedenti una elezione presidenziale moderna. È un'affermazione che minaccia di mettere dubbio un principio fondamentale della politica americana: il trasferimento del potere-pacifico, su cui non c'è contesa- da un presidente al successivo, che viene riconosciuto come legittimo dopo che ha vinto nelle elezioni". "Donald Trump - aggiunge Usa Today - sta terminando la sua candidatura esattamente come l'ha cominciata: in modo provocatorio e con un atteggiamento di sfida, rompendo le regole della campagna e ignorando i consigli degli esperti".
"Trump magari non ribalterà il voto, ma potrebbe minare" il sistema, osserva il sito web Politico: "Sostenendo che potrebbe non accettare i risultati di un'elezione truccata - e cita i media che sarebbero collusi con la Clinton e il fatto che le è stato permesso di presentarsi nonostante la polemica per le email - ha sollevato lo sgomento e la condanna da parte di tutto il mondo politico. "Non c'è molto che possa fare per ribaltare una vittoria di Clinton anche sul filo di lana: avrà il diritto di chiedere un riconteggio dei voti se il risultato sarà molto vicino (in alcuni Stati è fissato in un margine dello 0,5); potrà denunciare qualche funzionario se pensa che abbia violato le procedure.
Ma un rifiuto di concedere la vittoria violerebbe la tradizione profondamente radicata di candidati che accettano serenamente il risultato della elezioni, un dato che la maggior parte degli americani considera un'affermazione sacra della fiducia nel sistema americano".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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