La strage di Sousse smuove la politica tunisina e stringe la morsa intorno al partito islamista Hizb al Tahrir, movimento politico che tra i suoi principi fondanti ha quello di "far rinascere il califfato islamico".
L'Assemblea legislativa tunisina oggi ha approvato una norma che farà rispettare in modo rigoroso le leggi contro il terrorismo. Il sangue della spiaggia del resort è ancora fresco nella mente dei politici tunisini e la risposta minima che si potesse dare era quella di ridurre le libertà di azione dei terroristi islamisci e dei luoghi dove avviene il reclutamento.
Innanzitutto, viene confermata la chiusura di tutte le moschee che non sono controllate direttamente dallo Stato. Poi il giro di vite coinvolge i partiti e i movimento che non rispettano la costituzione tunisina. Il governo ha dato tempo qualche giorno al partito islamico Hizb al Tahrir per cambiare alcuni articoli dello statuto che non sono in linea con le nuove leggi anti-terrorismo. In particolare, appunto, quel passo dello statuto che incita alla creazione di un califfato. Una filiale dell'Isis che potrebbe a breve chiudere i battenti.
Anche i parenti e i congiunti degli jihadisti rischieranno il carcere fino a 5 anni e una multa da 2,5 a 5mila euro se non denunciano la radicalizzazione dei loro familiari.
Poi ci sono le manovre militari, necessarie per far tornare la Tunisia un paese tranquillo per i turisti, soprattutto occidentali, che adesso stanno annullando in massa le prenotazioni. la Tunisia farà ricorso ai riservisti per rafforzare le forze di sicurezza, e le zone montuose rifugio ai terroristi verranno dichiarate "zone militari chiuse". Le forze di sicurezza, inoltre, aumenteranno le operazioni antiterrorismo, con irruzioni e perquisizioni volte a smantellare le cellule in tutto il territorio. Il governo ha infine annunciato il dispiegamento nel paese di ulteriori 1.770 membri delle forze di sicurezza.
La lotta al terrorismo in
Tunisia, oltre alla risposta militare, passa dal controllo di quelle realtà che predicano l'odio. Come le moschee e i partiti islamisti che inneggiano al califatto.L'Isis è alle porte: sostieni il reportage
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