US Navy, l'F-35C è pronto per combattere

Raggiunta la Capacità Operativa Iniziale: la variante imbarcata dell'F-35 è pronta per entrare in servizio con la US Navy

US Navy, l'F-35C è pronto per combattere

La Marina Militare degli Stati Uniti ha dichiarato la Capacità Operativa Iniziale per l’F-35C. Raggiungendo tale traguardo, la variante imbarcata dello Joint Strike Fighter è pronta per il combattimento. Il Lightning II, nonostante le polemiche, sarà in servizio con una dozzina di grandi forze aeree alleate, anche se i caccia venduti all’estero sono ininfluenti nella sopravvivenza dell’F-35, considerando l’ordine statunitense. Gli Stati Uniti dovrebbero acquistare complessivamente 1763 F-35A per l’Air Force, 353 F-35B e 67 F-35C per il Corpo dei Marine e 260 F-35C per la US Navy. I costi di sviluppo, acquisizione e produzione sono ora stabilizzati a 406 miliardi di dollari. L’F-35 del 1994 sarebbe dovuto costare 28 milioni di dollari per l’Air Force, 35 milioni di dollari per il Corpo dei Marine e 38 milioni di dollari per la Marina.

Tuttavia sono i futuri costi operativi e di manutenzione della flotta F-35 Lightning II che potrebbero limitare il numero di piattaforme tattiche che l'USAF riuscirà realisticamente ad acquistare e schierare. I costi di gestione stimati fino alla fine della vita utile del programma F-35, prevista nel 2070, sono pari ad 1,1 trilione di dollari. Qualsiasi decisione del Pentagono sarà comunque vincolante per tutti i partner JSF poiché è proprio l’ordine statunitense a mantenere vivo il programma e rendere ininfluenti i caccia venduti all’estero. In base all’analisi effettuata, l’Aeronautica Militare degli Stati Uniti stima una spesa annuale di 3,8 miliardi di dollari in soli costi di manutenzione. Circa la metà del capitolo di spesa (gestione del programma, strutture logistiche, riparazione dei componenti, software ed ingegneria) andrà a Lockheed Martin.

US Navy, piattaforma tattica F-35C

“The F-35C is ready for operations, ready for combat and ready to win”

Il Corpo dei Marine degli Stati Uniti ha raggiunto la Capacità Operativa Iniziale con l’F-35B nel luglio del 2015, con prima rotazione avvenuta nel 2017 in Giappone. L'Air Force ha raggiunto la Capacità Operativa Iniziale con l’F-35A nel 2016. Secondo timeline di sviluppo stilata dal Joint Program Office nel 2013, la US Navy avrebbe dovuto raggiungere la Capacità Operativa Iniziale con l’F-35C tra l'agosto dello scorso anno (obiettivo) ed il febbraio di quest’anno (soglia). Lo scorso dodici dicembre, gli Argonauts dello Strike Fighter Squadron (VFA) 147, hanno completato le operazioni di volo a bordo della portaerei a propulsione nucleare USS Carl Vinson (CVN 70) della classe Nimitz, ottenendo la certificazione SFFOC. Oltre alla USS Carl Vinson, gli F-35C hanno effettuato operazioni di volo a bordo delle portaerei USS Abraham Lincoln ed USS Nimitz.

La safe-for-flight operations certification rappresenta l’ultimo stadio per la transizione dello squadrone dal Super Hornet F / A-18E all'F-35C Lightning II. La certificazione garantisce personale adeguatamente equipaggiato in grado di svolgere tutte le missioni assegnate a sostegno delle operazioni della flotta statunitense. Tutti gli squadroni in fase di transizione devono ottenere questa certificazione prima di condurre autonomamente le operazioni di volo. L’F-35C, versione imbarcata del Lightning II, differisce dalla variante convenzionale A e da quella a decollo corto ed atterraggio verticale B, per operare in sicurezza sulle portaerei della Marina degli Stati Uniti. Il VFA 147 sarà il primo squadrone F-35C operativo ad entrare in servizio. La prima implementazione è prevista a bordo della USS Vinson nel 2021.

F-35: la Capacità Operativa Iniziale

Questa la timeline di sviluppo stilata dal Joint Program Office nel 2013 per raggiungere lo status combat ready

F-35A

L’Air Force, equipaggiato con gli F-35A, avrebbe dovuto dichiarare la Capacità Operativa Iniziale tra l’agosto e il dicembre del 2016 con primo squadrone costituito da 12-24 velivoli, personale equipaggiato in grado di svolgere missioni di supporto aereo ravvicinato, interdizione e limitata soppressione e distruzione delle difese antiaeree nemiche. L'Air Force ha raggiunto la Capacità Operativa Iniziale il due agosto del 2016. Il 34th Fighter Squadron del 388th Fighter Wing, schierato nella Hill Air Force Base, nello Utah, è stato il primo squadrone dell'Aeronautica Militare degli Stati Uniti ad entrare in servizio. Entro l'anno saranno 72 gli F-35A che saranno schierati a Hill, con circa 35-40 piloti abilitati in ognuna delle tre squadriglie. L'F-35A dell'USAF non ha svolto nessuna missione di combattimento.

F-35B

Il Corpo dei Marine equipaggiato con gli F-35B, avrebbe dovuto dichiarare la Capacità Operativa Iniziale entro il luglio del 2015, con primo squadrone costituito da 10-16 velivoli, fanteria ed equipaggi addestrati per svolgere missioni di supporto aereo ravvicinato, interdizione, ricognizione armata e di supporto con le forze terrestri. Il 31 luglio del 2015, il Corpo dei Marine ha raggiunto la Capacità Operativa Iniziale con l’F-35B con prima rotazione avvenuta nel 2017 in Giappone.

Il Marine Fighter Squadron 121 ha ricevuto il suo primo F-35B nel novembre del 2012, tre anni prima che venisse certificata la Capacità Operativa Iniziale. Il Gruppo 1 del Corpo dei Marine ha raggiunto la Capacità Operativa Iniziale con il blocco software 2B. Il 2B conferisce Close Air Support basilare con la possibilità di lanciare AMRAAM (Advanced Medium Range Air to Air Missile), JDAM (Joint Direct Attack Munition) e GBU-12 (laser-guided aerial bomb). Gli F-35B sostituiranno gradualmente gli F-18 Hornet e gli AV-8B Harrier in servizio con i Marine e cambieranno radicalmente i requisiti C5I. Sedici piattaforme F-35B con Capacità Operativa Iniziale del Marine Fighter Squadron 121 sono state schierate nel gennaio del 2017 presso la MCAS Iwakuni, in Giappone ed integrate nel Forward Deployed Naval Forces operativo nella regione. Lo scorso marzo sei F-35B dei Marine sono stati schierati a bordo della nave d'assalto anfibio USS Wasp (LHD-1). Lo scorso luglio, infine, altri sei F-35B del VMFA-211 sono stati trasferiti a bordo della USS Essex per una missione di addestramento tra il Corno d’Africa ed il Medio Oriente.

L’attuale costo unitario della piattaforma F-35B si attesta sui 122 milioni ed 800 mila dollari, il 33 % in più dell'F-35A. La variante Short Take Off and Vertical Landing dello Joint Strike Fighter è stata progettata per conquistare l’attenzione ed i contratti dei governi che dispongono di portaerei di dimensioni ridotte. Ad oggi, la variante STOVL è stata acquistata da tre paesi: Italia, che ha formalizzato l’acquisto di trenta F-35B, Inghilterra con 138 unità e dal Corpo dei Marine con 353 piattaforme di quinta generazione.

Mini-Carrier Strike Group

Il primo Expeditionary Strike Group con componente di volo formata dagli F-35B, sarà formata da tre cacciatorpediniere missilistiche e da un sottomarino d’attacco. Nelle intenzioni, il Corpo dei Marine vorrebbe dare vita al concetto dei Mini-Carrier Strike Group basati sulle portaerei d'assalto anfibio classe America. Il nuovo concetto tattico rielabora il ruolo delle unità di superficie per minacciare le navi nemiche e gli obiettivi terrestri da diverse angolazioni. I Mini-Carrier Strike Group, che potranno essere implementati con altre unità, costringeranno l'avversario a destinare loro enormi risorse, come i sottomarini e gli aerei. L'F-35B diventerà quindi il pilastro per le missioni di proiezione dei Marine.

La prima missione di combattimento dell'F-35 dei Marine

Il 28 settembre scorso l’F-35B è stato utilizzato per la prima volta in una missione di combattimento in Afghanistan. Nella nota ufficiale del Pentagono si parla di un “obiettivo fisso dei talebani”. I Marine potrebbero aver lanciato GBU-32 JDAM a guida GPS o GBU-12 Paveway II a guida laser. Tuttavia sappiamo che proprio gli F-35B del Marine Fighter Squadron 211 sono stati equipaggiati con il cannone GAU-22 a quattro canne rotanti da 25 mm alloggiato nel gun pod a bassa osservabilità. Il sistema d'arma è in grado di sparare 3,300 colpi al minuto con un’autonomia di 220 colpi (versioni B e C, 180 per la versione A). Questo equivale a circa 50 colpi al secondo o metà del rateo di fuoco del cannone M61 Vulcan da 20 mm installato su tutti gli altri caccia americani. Nonostante sia stato concepito per la bassa osservabilità, il gun pod aumenta la firma radar dell'F-35B e dell'F-35C. Soltanto nell'F-35A il cannone GAU-22 da 25 mm è installato internamente. Il gun pod è concepito per essere installato in ambienti permissivi: rappresenta un'opzione con minacce medio-basse. L'opzione Multi Mission Pod, infine, consentirà alle varianti B e C dell'F-35 di trasportare ulteriori sensori per la comunicazione, la guerra elettronica e sistemi difensivi.

F-35C

L'US Navy avrebbe dovuto raggiungere la Capacità Operativa Iniziale con l’F-35C tra l'agosto dello scorso anno (obiettivo) ed il febbraio di quest’anno (soglia), con primo squadrone composto da dieci piattaforme tattiche su software Block 3F in grado di condurre tutte le missioni assegnate a sostegno delle operazioni della flotta statunitense. Attualmente la US Navy ha ricevuto 23 F-35C Lightning II schierati nella Naval Air Station Lemoore, 40 miglia a sud di Fresno, in California. Lemoore è anche sede dello Strike Fighter Squadron (VFA) 147. La variante C ha una maggiore apertura alare ed un carrello di atterraggio più robusto rispetto alle altre varianti dello JSF. Le sue estremità alari si piegano per consentire più spazio sul ponte del vettore durante le operazioni. Rispetto alle variante A e B, l'F-35C possiede una maggiore autonomia grazie alle quasi ventimila libbre di carburante trasportato internamente.

F-35: le integrazioni software

La strategia dello sviluppo del programma JSF si basa sull’implementazione di software che di volta in volta incrementano le capacità della piattaforma. L’F-35 che volerà nel 2040, sarà dotato del Block-7. Ci sono più di 10 milioni di singole righe di codice nel sistema JSF.

Il Block 1A/1B comprende il 78 per cento del codice sorgente necessario per le Capacità Operative Iniziali dell’F-35. Fornisce il software per l’addestramento e l’interazione primaria tra i vari sistemi principali.

Il Block 2A aumenta le capacità generali del velivolo per l’addestramento dei piloti comprese le funzionalità off-board fusion, collegamenti dati iniziali, contromisure elettroniche e debrief migliorato. Con il blocco-2A, viene fornito l’86 per cento del codice necessario per raggiungere la Capacità Operativa Iniziale. Il Corpo dei Marine con l’F-35B ha raggiunto la Capacità Operativa Iniziale con il blocco software 2B.

Il Marine Fighter Squadron 121 ha ricevuto il suo primo F-35B nel novembre del 2012, tre anni prima che venisse certificata la Capacità Operativa Iniziale avvenuta il 31 luglio del 2015. Il Gruppo 1 del Corpo dei Marine ha raggiunto la Capacità Operativa Iniziale con il blocco software 2B. Il 2B conferisce Close Air Support basilare con la possibilità di lanciare AMRAAM (Advanced Medium Range Air to Air Missile), JDAM (Joint Direct Attack Munition) e GBU-12 (laser-guided aerial bomb). Gli F-35B sostituiranno gradualmente gli F-18 Hornet e gli AV-8B Harrier in servizio con i Marine e cambieranno radicalmente i requisiti C5I. Sedici piattaforme F-35B con Capacità Operativa Iniziale del Marine Fighter Squadron 121 sono state schierate nel gennaio del 2017 presso la MCAS Iwakuni, in Giappone ed integrate nel Forward Deployed Naval Forces operativo nella regione. Lo scorso marzo sei F-35B dei Marine sono stati schierati a bordo della nave d'assalto anfibio USS Wasp (LHD-1). Lo scorso luglio, infine, altri sei F-35B del VMFA-211 sono stati trasferiti a bordo della USS Essex per una missione di addestramento tra il Corno d’Africa ed il Medio Oriente.

Il Block 2B conferisce Close Air Support basilare con la possibilità di lanciare AMRAAM (Advanced Medium Range Air to Air Missile), JDAM (Joint Direct Attack Munition) e GBU-12 (laser-guided aerial bomb). L’F-35B in servizio con i Marine è dotato di una versione speciale del software Block 2B. Lo squadrone dei Marine, chiamato ‘Gruppo 1’, presenta la maggior parte delle modifiche hardware già implementate (e che un domani saranno integrate nella produzione di massa) come le paratie rinforzate.

Il Block 3i è descritto come un aggiornamento tecnico del Block-2B. Consente all’aereo di utilizzare JDAM, GBU-12 ed AMRAAM. La principale differenza tra il Block 2B ed il Block 3i è l’implementazione di nuovi hardware, in particolare di un nuovo processore integrato. Con il Block 3i viene fornito l’89 per cento del codice necessario per raggiungere la Piena Capacità Operativa.

Il Block 3F dovrebbe conferire il 100 per cento delle capacità warfighting della piattaforma tattica, con integrazione totale di tutti i sistemi esterni. Sempre nel 3F sono presenti i codici per abilitare una serie di munizioni compresi i missili aria-aria a corto raggio AIM-9X, le Small Diameter Bomb GBU-39 e le GBU-49. Se integrato con il Block 3F, la GBU-49 consentirà all'F-35A di colpire bersagli mobili fino a quando le munizioni Laser Joint Direct Attack e Small Diameter Bomb II saranno integrate nelle release software successive. I test di volo con la GBU-49 continuano. L'Air Force dovrebbe aver ricevuto i primi 400 kit di guida. L’integrazione non è ritenuta complessa poiché la GBU-49 è molto simile alla GBU-12. Senza il software 3F finale, l’F-35 non potrà entrare in produzione su larga scala. Il software per abilitare il cannone GAU-22 a quattro canne rotanti da 25mm sarà rilasciato entro l'anno. E’ capace di sparare tre mila colpi al minuto, con un’autonomia di 180/220 colpi. Al di là della capacità di penetrazione delle munizioni (inferiori all’Avenger), la dotazione standard dell’ F-35A è inferiore di quasi 10 volte rispetto all’ A-10.

Il Block 3F è attualmente in fase di rilascio

L’importanza del Block-4

Il Block 4 sarà suddiviso in due segmenti

Il Block-4a sarà pronto tra il 2020 ed il 2021, mentre il 4B per il 2023/2024. I dodici milioni di dollari per scrivere il Block-4 sono stati inseriti nel bilancio 2014. Gran parte dello sviluppo del Block-4 sarà dedicato alle contromisure contro i sistemi di difesa aerea nemici esistenti e con quelli che sorgeranno negli anni futuri (finestra temporale stimata di venti anni). Il Block 4 abiliterà tutti gli asset dei partner del programma JSF che ne hanno fatto richiesta e le SDB-II (Small Diameter Bomb II). A differenza delle bombe a guida laser GBU-54 in grado di distruggere bersagli mobili, l’SDB II sarà in grado di farlo ad intervalli più lunghi e con ogni tipo di condizione meteo grazie al cercatore trimode: infrarossi, onde millimetriche e guida laser. Opzioni tipicamente non utilizzate in un unico sistema. Il collegamento dati bidirezionale a doppia banda consente all’SDB II di cambiare i bersagli o adattarsi a diverse postazioni durante il volo. Secondo Raytheon il sistema d’arma può classificare gli obiettivi da colpire. L’F-35 potrà trasportare internamente fino a otto SBD II così da non inficiare la firma radar. Soltanto gli Stati Uniti prevedono di acquistare 17 mila SDB II: dodicimila per l’Air Force e cinquemila per la Marina. L’importo complessivo dell’acquisizione delle Small Diameter Bomb II per il Pentagono è di tre miliardi di dollari.

L’F-35 nella guerra del futuro: Next Generation Jammer

Qualora scoppiasse un conflitto su larga scala contro un paese militarmente moderno (Cina o Russia), il Pentagono esclude da ogni pianificazione tattica di prima linea tutte le piattaforme aeree di quarta generazione. F-15 ed F-16 quindi, anche nelle loro versioni più performanti, non parteciperebbero alle prime fasi del conflitto e non prima di aver annullato la rete di difesa nemica S300/S400. Le capacità di disturbo elettronico del nemico sono tali da annullare le piattaforme antecedenti la quinta generazione. Il Pentagono si affiderebbe a quattro sistemi: F-22 per la superiorità aerea, F-35 per l’aspetto tattico ed i bombardieri B-2 e B-21. Per il Pentagono soltanto queste quattro piattaforme potrebbero sopravvivere in un ambiente ad alta densità e sfuggire ai missili terra-aria nemici di ultima generazione. In una ipotetica guerra contro la Cina, il Pentagono schiererebbe la sua componente aerea in piccole unità, in tutto il Pacifico. Gli Stati Uniti stimano la perdita degli hub regionali già nelle primissime fasi del conflitto. Grazie alla tecnologia integrata, le piattaforme di quinta generazione dovrebbero essere in grado di operare impunemente senza alcun tipo di supporto a terra. F-15 e F-16 resteranno sempre nelle retrovie come moltiplicatori di forze. Da rilevare che per i militari statunitensi il combattimento ravvicinato è ormai fuori moda, ritenendo la migliore tecnologia implementata nelle piattaforme a decretare la vittoria nei contesti del futuro.

I costi dell'undicesimo lotto

Il 29 settembre scorso il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti e Lockheed Martin hanno concluso un contratto da 11,5 miliardi di dollari per l’undicesimo lotto F-35. Si tratta del più grande lotto di produzione F-35 fino ad oggi acquistato. L’accordo prevede l’acquisizione di 141 piattaforme tattiche in Low-Rate Initial Production, LRIP 11. Il Naval Air Systems Command dell’US Navy ha accordato 1,46 miliardi di dollari a Lockheed Martin per la produzione iniziale a basso tasso di produzione (LRIP) dei lotti 13 e 14. Il contratto di acquisizione anticipata della Marina USA finanzia l'acquisizione dei componenti per la produzione di 145 F-35 per gli Stati Uniti ed i clienti stranieri.

F-35: scende il costo delle tre versioni

Nel 2014, l’F-35A dell’Air Force, più leggero e maneggevole delle tre versioni, è costato 150 milioni di dollari ad esemplare. Nello stesso anno l’F-35B, versione ottimizzata per il Corpo dei Marine, è costato 250 milioni di dollari ad esemplare. Nel 2014, l’F-35C della Marina, è costato 330 milioni di dollari ad esemplare. L’F-35 del 1994 sarebbe dovuto costare 28 milioni di dollari per l’Air Force, 35 milioni di dollari per il Corpo dei Marine e 38 milioni di dollari per la Marina.

Il decimo lotto

Il decimo lotto F-35 (LRIP 10) comprende 90 aerei: 55 per le forze armate statunitensi (44 F-35A per l’Air Force, 9 F-35B per il Corpo dei Marine, 2 F-35C per l’US Navy) e 35 per i partner internazionali. Rispetto al lotto numero nove, il prezzo unitario delle tre varianti si è ridotto. Con il lotto numero 10 il prezzo di un F-35A è pari a 94,6 milioni di dollari, con una riduzione del 7,3% rispetto al precedente lotto. 122 milioni ed 800 mila dollari per la versione B, con una riduzione del 6,7% rispetto al lotto 9. Il costo di un F-35C, infine, è di 121 milioni ed 800 mila dollari, con riduzione del 7,9% rispetto al Lotto 9.

L’undicesimo lotto

L'undicesimo lotto F-35 (LRIP 11) comprende I 141 piattaforme tattiche: 102 F-35A, 25 F-35B e 14 F-35C. 91 F-35 saranno destinati all’Esercito degli Stati Uniti mentre i partner europei ne otterranno 28. I restanti 22 velivoli di quinta generazione saranno destinati alle vendite straniere. Con il lotto numero undici il prezzo di un F-35A scende a 89,2 milioni di dollari pari ad una riduzione del 5,4% rispetto al decimo lotto. Il costo unitario dell’F-35B si attesta sui 115,5 milioni di dollari per una riduzione del 5,7% rispetto al precedente lotto. 107,7 milioni di dollari, infine, per l’F-35C per una riduzione pari all’11,1% rispetto al decimo lotto.

Le consegne del lotto di produzione iniziale a bassa intensità 11 inizieranno entro l'anno.

Da rilevare che il Dipartimento della Difesa appalta separatamente i propulsori F-135 costruiti da Pratt & Whitney. Nell’accordo da 11,5 miliardi di dollari del lotto 11 sono incluse anche le cellule ed i motori. L’accordo da due miliardi di dollari per i propulsori del lotto undici è stato siglato lo scorso maggio per un valore di due miliardi di dollari. Aumentando il tasso di produzione, il prezzo dell’F-35 continuerà a diminuire. Lockheed stima un costo unitario di 80/85 milioni di dollari entro il 2020 con 35 mila ore di lavoro.

F-35: i costi della concurrency

Ancora oggi la produzione F-35 prosegue è a ritmo ridotto essendo un progetto in divenire. Questa tecnica è nota negli Stati Uniti come concurrency, cioè produzione ridotta dei velivoli che rappresentano il banco di prova per la futura costruzione seriale. In questo modo si dovrebbero ridurre i tempi di sviluppo, anche se i costi restano considerevoli. La concurrency era già utilizzata a partire dalla seconda guerra mondiale negli Stati Uniti ed i suoi costi erano così dire tollerati da un paese in guerra, sempre alla ricerca di nuove armi da schierare contro il nemico. I primi 108 F-35A dell’Air Force che saranno smantellati sono costati circa 21 miliardi di dollari, di cui sette per le attrezzature di supporto necessarie per acquisire un aereo in grado di volare. Tutti i lotti di produzione F-35 acquisiti dal 2007 al 2014 sono costati ai contribuenti americani quasi 40 miliardi di dollari. Come è noto, il Pentagono prevede di acquistare altri 600 F-35 in diverse configurazioni prima ancora di avviare la produzione seriale. Lockheed Martin ha già ricevuto fondi per produrre 141 F-35 che si uniranno ai 356 precedentemente acquistati a basso tasso di produzione. Il Pentagono continua ad impegnarsi in lotti di acquisizioni prima ancora che lo sviluppo ed i test siano conclusi. Sarebbe opportuno rilevare che nella sua richiesta di budget per il 2018, l’Air Force suggeriva 213 modifiche strutturali e non che vanno ben oltre i semplici aggiornamenti software. Già nel 2016, il Government Accountability Office o GAO identificava una spesa supplementare di 1,4 miliardi di dollari per risolvere i problemi già noti e 386 milioni di dollari per correzioni anticipate che dovevano ancora essere identificate. Il Pentagono ritiene più conveniente acquistare nuovi F-35 che aggiornare quelli di prima generazione acquistati, tuttavia i test sono ancora in corso ed ulteriori modifiche e correzione saranno inevitabili.

F-35: i tre livelli di partecipazione internazionale

Il programma Joint Strike Fighter prevede tre livelli di partecipazione internazionale che riflettono l’impegno finanziario di ogni paese partner. Tradotto significa che il potenziale economico derivante dal programma F-35 è direttamente correlato al numero di aerei acquisiti dal paese partner. L’unico paese partner di livello uno è il Regno Unito con un contributo pari al 10% dei costi di sviluppo. Due i paesi di secondo livello: Italia ed Olanda. Come partner di livello due, l’Italia ha investito un miliardo di dollari nella fase di sviluppo e dimostrazione del sistema d’arma.

L’Italia ha acquistato 90 F-35: trenta nella versione B (15 previsti per la Marina ed altri 15 per l’Aeronautica, mentre tre saranno permanentemente destinati negli Stati Uniti per operare presso l’Integrated Training Center) e sessanta F-35A, variante a decollo ed atterraggio convenzionale.

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