La Guerra fredda tra Stati Uniti e Russia si arricchisce di un nuovo fronte: Washington accusa Mosca di aver violato il trattato sul controllo delle armi del 1987, stipulato da Reagan e Gorbaciov dopo lo storico accordo di Reykjavík. Un funzionario degli Stati Uniti ha informato il Cremlino della sua conclusione, dovuta al test russo di un nuovo missile "cruise". L'argomento è aperto da diversi anni ma sino ad ora gli Usa non avevano mai rivolto accuse pubbliche. La tensione degli ultimi mesi, con la crisi in Ucraina e, da ultimo, l'abbattimento del Boeing malese (e le accuse rivolte a Mosca di aver armato i separatisti filorussi), ha infiammato i rapporti tra le due superpotenze. Che ora, più che mai, sono ai ferri corti. Le autorità russe dicono di avere già verificato e di considerare chiusa la questione.
Il New York Times, che per primo ha riportato la dura presa di posizione degli Usa, ha riferito che ieri Obama ha scritto a Putin per affrontare la delicata questione. Il trattato sul controllo delle armi prevede che le due parti siano obbligate a distruggere, entro tre anni da quando nel 1988 entrò in vigore, tutti i loro missili balistici e da crociera, da lanciare da terra e con raggio tra 500 e mille chilometri e tra mille e 5.500 chilometri.
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