Donald Trump, a pochi giorni dalla liberalizzazione del commercio della cannabis disposta dal confinante Canada, ha varato negli Usa una stretta antidroga. Attraverso un ordine esecutivo, il tycoon ha introdotto norme intese a contrastare il traffico di stupefacenti nel Paese e a ridurre drasticamente le morti per overdose.
Il provvedimento della Casa Bianca aumenta i fondi destinati alle agenzie federali incaricate della prevenzione delle tossicodipendenze. Il Dipartimento della Salute avrà infatti a disposizione, da oggi in poi, maggiori risorse per organizzare campagne di sensibilizzazione rivolte ai giovani e incentrate sulla messa in evidenza dei rischi legati al consumo di oppiacei. L’ordine esecutivo, inoltre, autorizza la Drug Enforcement Administration, l’agenzia nazionale antidroga, ad assumere nuovo personale, al fine di potenziare l’apparato federale preposto alla repressione del narcotraffico. Sempre al fine di stroncare il commercio illecito di stupefacenti nel Paese, il provvedimento governativo dispone l’invio di un maggiore numero di pattuglie della polizia di frontiera al confine tra Stati Uniti e Messico. Tale rafforzamento della sorveglianza del confine meridionale mira a prevenire in maniera rigorosa l’ingresso nel territorio nazionale dei narcotrafficanti sudamericani. Trump ha giustificato l’adozione dell’ordine esecutivo evidenziando la “preoccupante” crescita delle morti per overdose. Queste ultime, nel 2017, hanno raggiunto un livello “record” negli Usa: 72mila, il 7% in più rispetto al 2016. Alex Azar, segretario alla Salute, ha utilizzato il termine “epidemia” per descrivere tale allarmante fenomeno.
La stretta antidroga varata dal presidente ha ricevuto il plauso dei leader repubblicani del Congresso, mentre gli esponenti dell’opposizione l’hanno definita “pura propaganda”. I senatori democratici Elizabeth Warren e Patty Murray hanno infatti affermato che la “linea dura” di Trump produrrà “effetti irrisori” sul piano della prevenzione delle tossicodipendenze. Ad avviso dei due senatori, le risorse stanziate dal tycoon per i programmi di sensibilizzazione rivolti ai giovani sarebbero “assolutamente insufficienti”, mentre il rafforzamento dei controlli al confine meridionale non sarebbe nient’altro che una “provocazione”, suscettibile di complicare le già tese relazioni tra Usa e Messico. Gli esponenti dell’opposizione hanno quindi esortato la Casa Bianca ad “affrontare seriamente” il tema del contrasto al consumo di stupefacenti.
Kellyanne Conway, consigliere politico di Trump, ha replicato con queste parole alle critiche avanzate dai due senatori: “Il rafforzamento dell’organico della polizia di frontiera era stato nei mesi scorsi auspicato sia dai repubblicani sia dai democratici. Le proteste inscenate da questi ultimi subito dopo l’entrata in vigore dell’ordine esecutivo sono assolutamente incomprensibili. Esse sono soltanto manifestazioni di pregiudizi e faziosità.”- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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