Uno stadio gremito ha accolto con un'ovazione il presidente russo Vladimir Putin sventolando migliaia di bandiere russe e intonando cori di sostegno alla madre patria: la cerimonia si è svolta allo stadio Luzhniki di Mosca che nel 2018 aveva organizzato la finale dei Mondiali di calcio. Le incredibili scene di un pubblico festante come vivessero su un altro pianeta hanno mostrato innanzitutto una colorazione e simbologie particolari, ad iniziare da quella lettera "Z" divenuta simbolo dell'invasione in Ucraina disegnata sulle giacche.
La simbologia putiniana
Giaccone blu, golf a collo alto crema, il presidente russo è stato a lungo acclamato al termine del suo breve discorso. Dietro di lui un coro ha iniziato a cantare tra gli applausi e i fuochi di artificio. L'immagine che Mosca ha voluto rimandare è stata quella di un Paese felice e orgoglioso dell'operazione in corso. La gente teneva uno striscione con la lettera "Z "ripetendo in coro "Per Putin!" durante un concerto in occasione dell'ottavo anniversario della riunificazione della Crimea con la Russia. Questa lettera l'abbiamo già vista molte volte sui veicoli militari russi in Ucraina ma cosa significa? Secondo il ministero della Difesa russo, sta per "Za pobedu", cioé "Per la vittoria": la lettera caratterizza anche un numero sempre più ampio di automobili in Russia.
Quella citazione biblica
Questo simbolo è ormai arrivato in contesti di ogni tipo. Gli operai hanno messo una Z sulla rampa di un razzo allo spazioporto di Baikonur, mentre molte celebrità hanno aggiunto una Z maiuscola al loro nome sui social media. E poi, come non ricordare anche il ginnasta russo Ivan Kuliak che ha attaccato la lettera Z alla sua maglia ai Mondiali di Doha suscitando una indignata reazione a livello internazionale. Kuliak, piazzatosi terzo alle parallele, era sul pidio accanto al vincitore ucraino Illia Kovtun durante la cerimonia di consegna delle medaglie. Nel suo breve discorso Putin, ha anche citato la Bibbia in ricordo dell'annessione della Crimea. "Non c'è un amore più grande di questo, di chi dà la vita per i suoi amici", ha detto rilanciando la sua decisione di inviare truppe per "difendere il Donbass", ha detto, citando il Vangelo di Giovanni.
Nel breve messaggio, poi, lo zar russo ha utilizzato molti dei vocaboli chiave della sua
retorica: dal richiamo alla lotta ai nazisti al sentimento della Madre patria Russia fino all’invasione dell’Ucraina definita "operazione speciale", una missione condotta in nome dei valori della cristianità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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