"Con la morte di Virginia si è infranto un intero modello culturale"

Secondo il poeta, incarnava il vittorianesimo alto-borghese

"Con la morte di Virginia si è infranto un intero modello culturale"

Il futuro arriverà a una valutazione definitiva del posto dei romanzi di Virginia Woolf nella storia della letteratura inglese ed esso verrà corredato da documenti sufficienti a far capire quello che la sua opera ha significato per i suoi contemporanei. Attraverso le lettere e le memorie, ne ricaverà anche più d'una occhiata fuggevole alla sua personalità. Certamente senza la sua eccellenza come scrittrice e la sua eccellenza per il tipo particolare di scrittrice che è stata, non avrebbe occupato la posizione personale che ha fra i contemporanei; ma non l'avrebbe mantenuta solo in quanto scrittrice - in quest'ultimo caso si tratterebbe soltanto della fine di un lavoro che qui darebbe motivo di rammarico. Nel cercare di enumerare le qualità e le circostanze che ha contribuito a determinare, si può, dapprima, dare la falsa impressione di «vantaggi casuali», che hanno concorso a rafforzarne il genio immaginativo e il senso di uno stile che non può essere contestato, a trasformarla nel simbolo, quasi nel mito, che lei è diventata per coloro che non la conoscevano e l'epicentro sociale che è stata per coloro che l'hanno conosciuta. Alcuni di questi vantaggi possono aver contribuito a spianare la strada verso la fama (...), ma quella stessa fama ha fondamenta abbastanza solide nelle opere. E queste qualità di fascino e distinzione personali, di gentilezza e intelligenza, di curiosità per gli esseri umani e il particolare vantaggio di una specie di posizione ereditaria nelle lettere inglesi (con il beneficio contingente e casuale che quella posizione concede) una volta enumerate non raccontano l'intera storia: si combinano a formare un tutto che è più della somma delle parti.

Sono ben consapevole che l'importanza socioletteraria di cui Virginia Woolf gode ha il suo nucleo in una società che quelle stesse persone che ne avevano un'idea vaga - vaga persino in relazione alla topografia di Londra - erano avvezze a deridere, forse non sempre in modo disinteressato. Probabilmente la risposta abbastanza ad hoc - sebbene non quella decisiva - sarebbe che era l'unica presente: e dato che io credo che, senza Virginia Woolf al suo centro, essa sarebbe rimasta informe o marginale, non è irrilevante per il mio ragionamento richiamare l'attenzione e l'interesse del sociologo. Ogni gruppo dall'esterno apparirà più uniforme e probabilmente più intollerante ed esclusivo di quanto sia realmente; e qui, certamente, non era necessario sottoscrivere nessuna ortodossia. Fosse stata anzi una questione di associazione ristretta e dottrina esclusiva, non avrebbe attratto l'attenzione esasperata di coloro che obiettavano proprio sulla base di questi supposti motivi. Non mi interessa, qui, difendere, criticare o apprezzare l'élite; ricordo la questione solo per dire che Virginia Woolf era al centro non soltanto di un gruppo esoterico, ma della vita letteraria di Londra. La sua posizione era dovuta a un concorso di qualità e circostanze che non si erano mai verificate prima e che penso non si verificheranno più. Conservava la dignitosa e mirabile tradizione della cultura vittoriana alto-borghese - una situazione in cui l'artista non era né il servo di un importante mecenate, il parassita di un plutocrate, né l'intrattenitore della massa -, una situazione in cui il produttore e il consumatore d'arte erano in posizione paritetica, né più in alto né più in basso l'uno rispetto all'altro. Con la morte di Virginia Woolf si è infranto un intero modello culturale: da un certo punto di vista può essere solo un simbolo di questo, ma non lo sarebbe se non ne fosse stata, più di chiunque al suo tempo, la custode.

La sua opera rimarrà; qualcosa della sua personalità verrà ricordato: ma come può la sua posizione nella vita del suo stesso tempo essere compresa da coloro per i quali la sua epoca sarà così remota da non poter sapere neppure quanto non riescano a comprenderla?

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica