Sono cinque le persone arrestate dal raggruppamento operativo speciale dei carabinieri di Napoli. Agli indagati sono contestati i reati di corruzione per l’esercizio delle funzioni, atti contrari ai doveri d’ufficio e induzione indebita a dare o promettere utilità. Ci sono nomi illustri tra quelli finiti ai domiciliari, come quello dell’ex sostituto procuratore di Salerno, Roberto Penna e della compagna, l’avvocato Maria Gabriella Gallevi. Le altre persone finite nei guai sono gli imprenditori Umberto Inverso, Francesco Vorro e Fabrizio Lisi, quest’ultimo ex generale della Guardia di finanza, un passato da istruttore nella scuola per finanzieri ospitata a L’Aquila.
Come riporta il quotidiano napoletano Il Mattino, Penna, approfittando della sua posizione, in cambio della promessa di assegnazioni di incarichi professionali alla compagna, avrebbe fornito agli imprenditori coinvolti nell’indagine notizie giudiziarie coperte da segreto istruttorio. L’inchiesta, coordinata dalla procura di Napoli, è stata condotta dai militari del Ros. Le perquisizioni nei confronti delle persone arrestate sono state effettuate lo scorso mese di luglio, ma gli inquirenti hanno indagato senza sosta a partire dall’ottobre 2020.
Il quadro disegnato dagli investigatori è chiaro. Secondo i giudici ci sarebbe stato un patto corruttivo tra l’ex sostituto procuratore di Salerno e gli imprenditori di un consorzio che avrebbe evitato, proprio grazie all’aiuto del magistrato, alcuni provvedimenti interdittivi da parte della prefettura.
Penna è accusato anche di avere garantito altri sostegni agli imprenditori finiti ai domiciliari. Il consorzio aveva come obiettivo quello di sottoscrivere un protocollo d’intesa proprio con la prefettura, contatto che sarebbe stato avallato dall’allora sostituto procuratore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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