Due anni fa l’ultimo principe della casata dei d’Avalos, Andrea, fu sfrattato, insieme all’anziana madre, dall’antico palazzo di via dei Mille a Napoli. La vicenda suscitò molto clamore in città, dato che la famiglia aristocratica di origine spagnola diramatasi anche in Italia a partire dal XV secolo abitava nella struttura da oltre cinquecento anni. Oggi, la Corte di Cassazione ha dato ragione ai nobili: non dovevano essere mandati via, nonostante ci siano situazioni debitorie ancora non sanate. Le sentenze del collegio arbitrale e della Corte d’Appello sono nulle e, teoricamente, il principe Andrea potrebbe ritornare nel palazzo di via dei Mille.
A darne notizia è il Corriere del Mezzogiorno che racconta la storia degli ultimi quarantotto mesi della famiglia d’Avalos. Nel 2020 fu l’ingegnere Corrado Ferlaino, con la sua società Vasto Srl, a entrare in possesso della struttura e l’allontanamento del principe Andrea e di sua madre fu molto traumatico. Ai due non fu dato neppure il solito mese canonico per liberare l’appartamento, tanto è vero che alcuni oggetto d’arredo sono rimasti nel palazzo. In questo momento non si conoscono le condizioni dell’abitazione e non si sa se è agibile, visto che sono in corso alcuni lavori di ristrutturazione, quindi non è detto che la famiglia d’Avalos possa ritornare in tempi stretti a via dei Mille.
I motivi della controversia hanno radici profonde e risalgono agli anni Novanta, quando Francesco d’Avalos, padre di Andrea, chiese all’ingegnere Ferlaino di riqualificare lo storico palazzo. L’accordo è sfociato in lite e la ristrutturazione non è stata mai effettuata. In compenso, Ferlaino era riuscito a far sloggiare dalla struttura la famiglia d’Avalos, con la forza. I napoletani ricordano ancora che lo sfratto avvenne con le forze dell’ordine in tenuta antisommossa.
Precedentemente gli ufficiali giudiziari non erano stati capaci di mandare via il principe Andrea e sua madre. Adesso, con la sentenza della Cassazione, è stato scritto un nuovo capitolo della contorta vicenda, anche se la soluzione definitiva sembra ancora lontana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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