L’aumento del prezzo della benzina è un problema serio che sta colpendo tutta Italia. Un grosso guaio che non incide solo sulle tasche degli automobilisti ma anche su quelle di tutti i cittadini. Basti pensare che, come in un effetto domino, con il crescere dei costi per il carburante si innalzano anche i prezzi di altri beni e quello dei trasporti. Un trend che sta andando avanti già da settimane ma che ha subito una decisa accelerazione con lo scoppio della guerra tra Russia ed Ucraina. A Napoli le cose non vanno meglio rispetto al resto d’Italia. Nella città partenopea il Codacons ha registrato un aumento generalizzato dei prezzi che va, in base ai prodotti, dal 10 al 30%.
I primi effetti li si sono visti alla pompa di benzina. In molti distributori di carburante cittadini i prezzi sono lievitati di 10 centesimi al litro. È vero, il problema non riguarda solo la città partenopea. Ma qui, sottolinea il Corriere del Mezzogiorno, la situazione appare decisamente particolare. Nel capoluogo campano si registra, infatti, uno scostamento di prezzi rispetto alla media nazionale. Una batosta per tutti i cittadini. E il timore è che l’ondata di rialzi non sia finita qui.
I numeri sono impietosi. Se il prezzo medio nazionale di un litro di benzina, registrato dall'Osservatorio del ministero dello Sviluppo Economico, è di 1,95 euro a Napoli lo stesso litro supera i 2,2 euro . Con picchi che arrivano a 2,40. Situazione sostanzialmente simile per il gasolio: a livello nazionale un litro di diesel costa in media 1,82 euro mentre a Napoli si registrano prezzi anche superiori di 50 centesimi.
Come spiegato in precedenza, l’aumento del costo della benzina provoca a catena un incremento dei prezzi di altri beni di largo consumo. Nei mercati rionali e nei supermarket napoletani, un chilo di un prodotto alimentare o ortofrutticolo arriva a costare anche 50 centesimi in più rispetto a gennaio del 2021. Ma l’incubo rincari riguarda anche le bollette di gas e luce e i tributi locali. Una spirale tremenda che colpisce le tasche di tutti e che per di più arriva mentre l’economia sta cercando di risollevarsi dopo i due difficili anni segnati dalla pandemia di Covid-19 e dalle durissime restrizioni per contenere il diffondersi del virus.
A fronte di tali problemi i napoletani stanno rispondendo con la solita arte di arrangiarsi. Perché anche se non in maniera diffusa, non pochi cittadini hanno già iniziato a cambiare le loro abitudini. Chi può lascia spenta l’auto; per spostarsi il mezzo preferito sembrano essere diventati la bicicletta ed monopattini elettrici. Lime, la società che gestisce di bici elettriche, ha registrato un incremento di 15mila utenti ad inizio anno. Anche Helbitz, l'azienda leader dei monopattini in città, segnava già 40mila clienti nei primi giorni del 2022. Altri cittadini cercano di risparmiare il consumo di energia elettrica in casa attraverso piccoli gesti che, però, a fine mese possono fare la differenza.
"Assistiamo ad un'attenzione maggiore verso il consumo energetico ma la situazione purtroppo continuerà a peggiorare e a breve dovremmo confrontarci con problemi molto seri", ha affermato l'avvocato Matteo Marchetti del Codacons che ha ricordato che in questo periodo ci sarà "chi non potrà più prendere la macchina perché non riesce a rientrare nel budget familiare. Gli autotrasportatori dovranno fermarsi perché non potranno più coprire i costi".
Per Marchetti l'importante in questo momento è che si controlli perché "non è pensabile che qualcuno possa lucrare.
Alcuni mi hanno segnalato anche prezzi della benzina alla pompa arrivati a 2,50 euro al litro e questo è inaccettabile". L'avvocato ha sottolineato che bisogna sperare che finisca quanto prima la guerra in Europa "innanzitutto per gli ucraini che ora sono sotto le bombe, ma anche per il nostro portafogli”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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