La visita al carcere di Poggioreale a Napoli è stato uno dei primi atti compiuti dal neo ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Una sorta di luogo simbolo, il penitenziario partenopeo, delle condizioni difficili in cui versano alcune strutture italiane. Il membro del governo Meloni, però, ha preferito puntare sulla professionalità del personale e sui percorsi lavorativi attivati all'interno della casa circondariale. E per sottolineare tale concetto non ha esitato ad esprimere parole di grande fiducia.
"Siamo abituati ad esprimerci sempre in termini di criticità e di negatività. Sicuramente vi sono molti problemi che sono connessi alla carenza di strutture, di personale, alla carenza più in generale di risorse", ha spiegato Nordio evidenziando che al contempo vi è anche "un lato buono: l'assoluta professionalità del personale che ho incontrato, dai massimi dirigenti fino agli operatori, e poi una cosa che ritengo fondamentale nelle carceri, una straordinaria attivazione del lavoro".
Nel corso della sua visita il ministro ha incontrato, tra gli altri, il direttore dell’Istituto, Carlo Berdini, e il capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Carlo Renoldi. L'impressione ricevuta visitando padiglioni e uffici pare essere decisamente positiva: "Ho visitato la pizzeria, la falegnameria, ho visitato una serie di strutture dove i detenuti lavorano e non vi è niente quanto il lavoro che possa riparare dall'ozio e anche dalla disperazione. Sono detenuti tra l'altro che vengono retribuiti", ha spiegato Nordio. Il ministro ammette di sperare che questa parte di Poggioreale "che è in via di sviluppo aumenti sempre di più e venga diffusa anche agli altri istituti carcerari, perché non tutti sono in grado per ragioni logistiche di attuare questa straordinaria opera che invece è stata attuata qui".
Non mancano i problemi
È fiducioso Nordio. E non solo. Il ministro ha anche ammesso di essere "gradevolmente sorpreso, perché molto spesso vi sono dei pregiudizi che vengono alimentati anche da vari settori". Non mancano i problemi. Di questo Nordio ne è consapevole. Il ministro ha, infatti, spiegato che non si vuole nascondere "le criticità del sistema penitenziario e della mancanza di risorse". Non è un caso che il membro del governo abbia visitato nel giro di poche ore Regina Coeli e Poggioreale. Una decisione, ribadisce Nordio, che "vuole essere sintomatica di un'attenzione primaria che il ministero e il governo dedicano al problema carcerario”. In sostanza, l’impegno dell’esecutivo su questo fronte non mancherà.
Nordio ha, inoltre, spiegato che è necessario prendere atto di una "formidabile evoluzione, sia nell'educazione del personale sia nella normazione, verso il recupero del detenuto. Non c'è nulla quanto il lavoro e lo sport, sempre nell'ambito della certezza della pena che deve essere eseguita, che possa recuperare e rieducare il detenuto secondo quanto impone la nostra Costituzione”.
Nel corso della visita il ministro ha anche incontrato le delegazioni dei
sindacati di polizia penitenziaria (Uilpa, Sinappe, Uspp, Cisl e Cgil) che gli hanno consegnato un documento con il quale hanno chiesto interventi urgenti contro la carenza di personale il sovraffollamento delle carceri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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