Scoperta e sequestrata la fabbrica del falso

Operazione della Finanza a Casoria, sotto i sigilli 2,5 milioni di scarpe e accessori contraffatti. Ad Acerra, scoperti 300 chili di rifiuti e due lavoratori in nero

Scoperta e sequestrata la fabbrica del falso

Falso, lavoro nero e violazioni ambientali: sequestrate due fabbriche nell’hinterland napoletano. L’operazione porta la firma dei militari della Guardia di Finanza della compagnia di Casalnuovo, in provincia di Napoli, che hanno scoperto, e quindi posto sotto i sigilli, due opifici.

Il primo sequestro è avvenuto a Casoria. Il “laboratorio” finito sotto la lente d'ingrandimento dei finanzieri era stato ricavato in una struttura ritenuta dai militari completamente abusiva e “specializzata” nella produzione di calzature ed accessori di moda che poi sarebbero state marchiati (senza alcuna autorizzazione allo sfruttamento da parte dei legittimi detentori delle griffe) grazie a puzoni e cliché. All'interno della fabbrica del falso, i finanzieri hanno rinvenuto macchinari industriali, per la precisione undici, e oltre 2,5 milioni di articoli contraffatti pronti alla vendita. Oltre ai sigilli è scattata la denuncia per il responsabile che dovrà rispondere di violazioni alle normative in materia di marchi industriali.

L’altro sequestro s’è registrato invece ad Acerra. A finire nei guai è stato un imprenditore cinese. Nello stabilimento, in cui si producevano calzature, i finanzieri hanno rinvenuto quasi trecento chili di rifiuti e scarti di lavorazione. Una quantità, peraltro conservata in maniera ritenuta difforme dalle normative ambientali, ben superiore a quella imposta dalla legge.

Nell’opificio, infine, è stata scoperta la presenza di due lavoratori in nero, sprovvisti di inquadramento contrattuale e contributivo. Per lo straniero è scattata la segnalazione alla Procura del Tribunale di Nola, risponderà di gestione illecita di rifiuti.

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