"Se non vincono mi faccio trent'anni di galera", così parlava Aniello Pietrofesa, detto Ciro, il leader degli ambulanti salernitani alla vigilia della pubblicazione del bando per i mercatini di Natale del 2016.
Sono molte le scabrose intercettazioni agli atti dell'inchiesta aperta dalla Procura di Salerno. "Non sia mai perdiamo il bando... è meglio che questo se ne va in Africa. Due tre di loro è meglio che se ne vanno". E ancora, come riporta la Repubblica: "Te l'ho detto... perdiamo il bando... è meglio che si cambiano residenza. Trent' anni di galera mi vado a fare, giusto trenta ma li tolgo da mezzo a tutti e tre. È meglio che lo sanno". Tra gli indagati, oltre Pietrofesa, ci sono altre quattro persone. Tra queste anche l'assessore comunale Dario Loffredo, candidato alle ultime elezioni con la lista Progressisti. Loffredo oltre a essere eletto è stato anche il più votato. Oggi, nonostante sia indagato, è stato designato come presidente del consiglio comunale. Tutto lecito dal momento che si è colpevoli solamente dopo una sentenza passata in giudicato, forse politicamente un po' imbarazzante visto quanto emergerebbe dalle intercettazioni.
La ricostruzione dei pm
Il bando dei mercatini di Natale del 2016, stando alla ricostruzione dei pm, sarebbe stato predisposto in maniera tale da favorire la società "Buongiorno Italia". In che modo? Attribuendo a quest'ultima 20 punti aggiuntivi "per precedenti e analoghe esperienze nel settore". In un'intercettazione tra Pietrofesa e Michele Fiore, uno degli indagati, il quadro appare abbastanza chiaro: "Ho fatto inserire anche il fatto dell'esperienza, l'anzianità e tutte le cose".
La possibilità di agire indisturbato sarebbe dovuta, sempre secondo la ricostruzione dei pm, grazie al rapporto con Loffredo e con un dirigente comunale di nome Alberto Di Lorenzo. E qui entra in gioco l'assessore. In una chiamata risalente al 4 ottobre, Loffredo dice a Pietrofesa: "Vedi che abbiamo migliorato". Al che il leader degli ambulanti chiede: "Pure quella cosa che ho detto io?". La risposta è chiara: "Sì, esperienza, 15 punti nel settore. Era giusto? Va bene?". E continua: "Al di là di chi vince, si devono salvaguardare le persone di qualità".
Ora la difesa ha venti giorni per chiedere interrogatori, depositare memorie o proporre supplementi d'indagine. Prosegue intanto anche l'indagine, sempre riguardante la politica salernitana, che coinvolge il presidente della Campania Vincenzo De Luca. Devono essere accertati i rapporti tra l'amministrazione e le cooperative sociali.
Lo scorso giovedì è stato ascoltato, per la quarta volta, l'imprenditore Fiorenzo Zoccola detto Vittorio. Quest'ultimo ha deciso di collaborare con i magistrati. Cosa sia emerso non è possibile saperlo dal momento che il verbale è stato secretato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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