Non ha avuto grande risalto sui media generalisti ma la nascita della nuova Audiradio è destinata a influire molto sul futuro della radio. Il 23 aprile è stata costituita la nuova forma di Audiradio che ha come soci fondatori la società Era (Editori Radiofonici Associati, ex Ter), l'azienda delle Comunicazione Unite (Una) e Upa (Utenti Pubblicità Associati). Il presidente è Antonio Martusciello, già commissario AgCom.
In sostanza si tratta di una nuova fase e di un nuovo metodo di rilevazione degli ascolti che entrerà in vigore dal 2025. Il primo dato fondamentale è che, proprio come accadde ai tempi della prima Audiradio, si riuniscono allo stesso tavolo chi fa concretamente la radio, chi rappresenta concretamente il mercato . Un modo di realizzare una richiesta più volte formulata dall'AgCom. Anche la Rai, che negli ultimi tempi si era sottratta alle rilevazioni di RadioTer, contestava quella modalità di rilevazione di un dato fondamentale nel mondo radiofonico. La certezza condivisa degli ascolti è infatti un presupposto fondamentale per qualsiasi radio. Adesso cosa accade?
Nella società che rileva gli ascolti entra non soltanto chi fa concretamente la radio ma anche gli investitori e le società della comunicazione.
Sembra che potrebbero essere separate le ricerche degli ascolti nazionali da quelle riservate agli ascolti locali. Ma sembra anche, ed è questo il punto decisivo, che le rilevazioni streaming entrino decisamente nel computo definitivo. Questo è il futuro ed è meglio affrontarlo subito piuttosto che usare palliativi dilatori.
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