Ancora fiamme nei Cpr: straniero in via di espulsione incendia il centro di Gradisca

Uno straniero appena arrivato da Venezia ha dato alle fiamme ciò che aveva a disposizione causando un incendio nel Cpr di Gradisca di Isonzo

Ancora fiamme nei Cpr: straniero in via di espulsione incendia il centro di Gradisca
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Nuovo tentativo di boicottaggio interno di un Cpr, che ancora una volta si registra nel centro di Gradisca d'Isonzo, in provincia di Gorizia. Nel pomeriggio di ieri un'alta colonna di fumo si è alzata dalla struttura ed è stato chiaro fin da subito che all'interno era in corso una rivolta. Sul posto è arrivata rapidamente una squadra dei vigili del fuoco del Comando provinciale di Gorizia con due autobotti, che in breve tempo hanno spento l'incendio. Non risultano persone ferite. Proprio per agevolare le operazioni di intervento, come spesso accade, la strada regionale che passa davanti alla struttura è stata momentaneamente chiusa.

Il responsabile dell'incendio è un extracomunitario ospitato all'interno della struttura che doveva essere rimpatriato. Appena arrivato da Venezia, ha immediatamente dato fuoco al materiale a sua disposizione scatenando le fiamme che si sono rapidamente propagate nella zona esterna anche a causa delle alte temperature. A farne le spese sono state soprattutto alcune strutture in plexiglas che sono andate distrutte con le fiamme. Quella parte di edificio dovrà ora essere interdetta agli ospiti per consentire le operazioni di ripristino il cui costo, come sempre, è a carico della collettività. Nel frattempo proseguono i lavori nella struttura del Cpr di corso Brunelleschi a Torino, distrutta da una rivolta degli immigrati, che ora lo Stato sta ripristinando per riprendere la sua normale operatività.

Tutto questo mentre le france antagoniste continuano a fomentare le rivolte all'interno e a chiedere a gran voce la chiusura dei centri per il rimpatrio come quelli di Gradisca e di Torino. "Sappiamo che le rivolte e le evasioni si susseguono senza sosta. Oggi, una volta di più, mandiamo la nostra solidarietà ai prigionieri della 'guerra ai migranti', a chi resiste nell'inferno dei Cpr", si legge nel messaggio di un collettivo anarchico friulano che ha dato la notizia. Il tutto, ovviamente, è stato ripreso dai vari gruppi sparsi sul territorio italiano, quelli che inneggiano alle fiamme e alla chiusura di "tutte le galere".

Ma mentre gli antagonisti premono affinché l'Italia cada nel caos, il governo lavora affinché questo non accada e il prossimo 1 agosto è stata confermata l'apertura dei due centri in Albania per il controllo dei richiedenti asilo. Chiunque non abbia i requisiti per accedere alla protezione internazionale non verrà fatto entrare in Italia e, quindi, nell'Unione europea.

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