L'attacco dopo il fermo e la multa: la Ong finanziata dai tedeschi contro l'Italia

Humanity 1 avrebbe ostacolato le operazioni di recupero della guardia costiera libica in acque SAR libiche. Ora è ferma nel porto di Crotone dopo lo sbarco di 200 migranti

L'attacco dopo il fermo e la multa: la Ong finanziata dai tedeschi contro l'Italia
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Ancora un blocco per una nave Ong tedesca: stavolta è la Humanity 1, della Sos Humanity, a dover star ferma per venti giorni e a dover pagare l'ammenda di poco meno di 3.500 euro per la violazione del decreto Piantedosi. Il dispositivo è operativo da poco meno di un anno e sono stati numerosi da allora gli interventi delle autorità italiane per richiamare le Ong al rispetto della legge del Paese. Ma le organizzazioni della cosiddetta flotta civile sono convinte di essere al di sopra di qualunque legge, non riconoscendo la sovranità dei singoli Paesi ma, soprattutto, essendo state abituate dai partiti della sinistra, soprattutto italiana, a poter fare il bello e il cattivo tempo a proprio piacimento.

Si sentono talmente superiori rispetto a qualunque regola da accusare le autorità italiane di dire bugie, con totale sprezzo delle istituzioni e di ciò che rappresentano. L'ultimo evento che ha portato al blocco della nave in porto è lo sbarco di Crotone di alcuni giorni fa, quando la nave tedesca ha portato in Calabria 200 migranti recuperati al largo della Libia. "Le giustificazioni addotte dalle autorità italiane per questo blocco si basano su una serie di bugie che possiamo confutare attraverso la documentazione degli eventi in mare", hanno detto dall'equipaggio della Humanity 1, accusando di fatto l'Italia di falsificare gli atti ufficiali. La "sindrome del perseguitato" non è una novità per le Ong, ormai in Italia ci abbiamo l'abitudine, perché ogni qualvolta le organizzazioni vengono chiamate a rispondere di qualche violazione, inizia la solita tarantella di accuse e di annunci di ricorsi nei tribunali. Come se i giudici italiani non fossero già abbastanza oberati di lavoro.

Il fermo per la nave è stato deciso in quanto, stando a quanto è emerso dalle indagini delle autorità, la nave tedesca avrebbe ostacolato l'intervento della Guardia costiera libica, che stava intervenendo in quell'area di propria competenza. La segnalazione è arrivata direttamente dal Paese africano con una nota nella quale viene spiegato che "una sua motovedetta stava procedendo al soccorso di una imbarcazione con a bordo circa 100 persone quando è sopraggiunta la Humanity 1 ed un gruppo di circa 40 migranti si è lanciato a mare per andare verso l'imbarcazione della Ong che li ha poi salvati". In base alle nuove norme, il comportamento di Humanity 1 sarebbe in violazione delle stesse, soprattutto perché ha messo in pericolo vite umane.

Ma la ricostruzione della Ong è diversa e si basa su una segnalazione dell'aereo Ong Seabird secondo il quale le persone erano già in mare prima del loro arrivo. L'organizzazione che gestisce la nave tedesca si dice "stupefatta dalle spudorate bugie delle autorità" e ha annunciato il solito ricorso.

Humanity 1, a loro dire, "deve essere rilasciata immediatamente affinché possa tornare in mare il più rapidamente possibile e continuare il suo lavoro di salvataggio". Sos Humanity è una delle Ong che hanno ricevuto i fondi dal parlamento tedesco per mediazione del governo, per un totale di 790mila euro per il 2023.

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