Fiumi di soldi a Roccaraso durante "l'invasione": ora si indaga per riciclaggio

Enorme movimento di banconote di piccolo taglio durante il weekend dei bus campani a Roccaraso: "Davano 20 euro anche per andare al bagno"

Fiumi di soldi a Roccaraso durante "l'invasione": ora si indaga per riciclaggio
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Quella che viene definita "invasione cafona" di Roccaraso dello scorso weekend da parte di gruppi provenienti dalla Campania potrebbe finire sul tavolo della procura. Non per i disagi e per il danno di immagine arrecato alla nota località sciistica abruzzese, ma per il sospetto che dietro possa esserci stata una grande operazione di riciclaggio. Le gite lowcost a 30euro per una giornata sugli sci con partenza da Napoli, bus incluso, che si ripeteranno anche questo weekend hanno acceso i fari sul fenomeno, che è esploso soprattutto in conseguenza della pubblicità sui social. Ora, la procura di Napoli vuole vederci chiaro anche perché a Roccaraso si mormora di un vero e proprio "fiume" di banconote che ha invaso la città.

Nell'ultimo weekend a Roccaraso hanno circolato solamente banconote di piccolo taglio. "Persino per far fare la pipì a dei bambini, entrando dentro casa mia perché non erano riusciti altrove per la troppa folla, mi hanno offerto 20 euro...", racconta una donna a Il Messaggero. Per l'acquisto di ogni bene fatto nella località dell'Alto Sangro, i turisti napoletani hanno impiegato per lo più banconote da 20 euro: cibo, bevande, servizi, sigarette e ogni amenità. Questo ha sollevato qualche dubbio sulla regolarità e si vuol capire anche se a livello fiscale gli esercenti commerciali hanno emesso lo scontrino per ogni transazione. Il giro d'affari di domenica scorsa è stato stimato in 150-170 mila euro.

La procura di Napoli vuole vederci chiaro sul fenomeno, monitorando il fenomeno dei viaggi organizzati per capire se dietro possano esserci fattispecie di reato. I prezzi bassi dell'ultimo weekend hanno destato più di qualche sospetto ma per il prossimo fine settimana, quello del 7 febbraio, sono previste escursioni anche più economiche, con trasporto in bus, più panino e bibita ad appena 7 euro tutto incluso. Prezzi fuori da ogni logica di mercato, non sostenibili in un contesto regolare. "È giusto accendere un faro su questi viaggi. Bisogna verificare se tutto è in regola e se vengono garantiti sicurezza e legalità", ha dichiarato il deputato di Avs Francesco Borrelli, che ha annunciato la sua presenza a Roccaraso per monitorare gli avvenimenti.

Le limitazioni imposte da Comune di Roccaraso all'ingresso degli autobus sembrano aver funzionato e per questo weekend ci sono "solo" 60 autobus prenotati.

Tuttavia, la paura è che possano presentarsi a Roccaraso anche quelli non regolari, si parla di circa 300 autobus "convocati" via social per "rivoltare" Roccaraso su input dei pseudoinfluencer che stanno chiamando a raccolta i napoletani per "l'invasione". Uno dei filoni d'interesse riguarda anche la regolarità degli autobus mandati in Abruzzo e il dubbio che non siano adeguatamente omologati.

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Avatar di antiquato antiquato
1 Feb - 16:27
Da tempo immemorabile Roccaraso è una meta di montagna di Napoli e hinterland. Stupirsi della location è fuori luogo. Un tempo (felice) in cui la settimana bianca la facevano in pochi, i pochi romani andavano a Campo Staffi e i pochi(ssimi) napoletani a Roccaraso. Se, come si insinua, questa è stata solo una grande operazione di smaltimento di denaro sporco, non potevano certo organizzarla a Selva di Valgardena. Sempre che lo sia, beninteso.
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Avatar di arfmaury arfmaury
1 Feb - 12:44
Sempre più convinto che gli influencer dovrebbero essere condannati per circonvenzione di incapaci, purtroppo sono milioni quelli tanto incapaci di un pensiero proprio da dover seguire degli scappati di casa ( ma molto furbi) per sapere come comportarsi o vestirsi
Avatar di antiquato antiquato
1 Feb - 16:27
Da tempo immemorabile Roccaraso è una meta di montagna di Napoli e hinterland. Stupirsi della location è fuori luogo. Un tempo (felice) in cui la settimana bianca la facevano in pochi, i pochi romani andavano a Campo Staffi e i pochi(ssimi) napoletani a Roccaraso. Se, come si insinua, questa è stata solo una grande operazione di smaltimento di denaro sporco, non potevano certo organizzarla a Selva di Valgardena. Sempre che lo sia, beninteso.
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