L'anniversario della nascita dell'Italia ci ricordi come ritrovare l'unità

L'anniversario della nascita dell'Italia ci ricordi come ritrovare l'unità

Il 17 marzo 1861 veniva proclamata, a Torino, la nascita del Regno d'Italia. Certamente mancavano ancora importanti territori al compimento dell'Unità, come il Veneto e Roma, tuttavia buona parte del cammino di unificazione era stato, faticosamente, compiuto. La giornata odierna ci ricorda, pertanto, la nostra storia, i valori che hanno ispirato il nostro Risorgimento e tutti i diversi momenti che hanno costruito la nostra storia di italiani. Chiaramente, il 17 marzo, come ogni altra ricorrenza civile, ci invita all'unità. È questo un tema davvero molto attuale, probabilmente oggi più che mai. La nostra società, da poco uscita dalla pandemia, si trova ad affrontare una serie di emergenze, le più importanti delle quali sono, senza dubbio, la guerra in Ucraina e la gestione del fenomeno migratorio. Davanti a simili drammi la risposta italiana e, ampliando il raggio d'azione, europea non può che essere improntata all'unità.

Ho trovato bellissimo il gesto del presidente Sergio Mattarella che si è subito recato a Cutro a rendere omaggio ai defunti e a consolare i parenti superstiti, rappresentando così l'Italia tutta, oltre ogni idea politica, così come certamente fuori luogo il comportamento di coloro che, dopo il Presidente, si sono recati nello stesso luogo lanciando pesanti accuse al governo. Non era certamente l'occasione. Parimenti non apprezzo, perchè li ritengo fortemente divisivi, i toni accesi tenuti durante i dibattiti parlamentari, quando le legittime osservazioni e le legittime domande al Governo vengono sollevate con toni visibilmente polemici, come se ci si trovasse in una delle peggiori assemblee di condominio. Dall'altra parte, davvero apprezzabile l'invito a Palazzo Chigi, pertanto nel cuore delle Istituzioni, dei superstiti del naufragio: un gesto di grande vicinanza e, permettetemi, di grande eleganza.


Credo, dunque, che celebrare la ricorrenza del 17 marzo sia un invito, l'ennesimo, all'unità, alla trasversalità della politica sui grandi temi (scuola, sanità, politica estera), al mantenimento di toni rispettosi per evitare che la parola accesa nell'aula parlamentare si traduca nella violenza della piazza. In questo abbiamo esempi, i più fulgidi, di uomini e di donne della politica del nostro recente passato, appartenenti a qualsiasi schieramento, che sono stati maestri di stile e di responsabilità. Proprio ieri abbiamo ricordato il 45esimo anniversario della strage di via Fani. Pensare al presidente Moro, al sacrificio degli uomini della sua scorta non può che tradursi in una politica rinnovata nei toni e nei contenuti.

Concludo con un augurio a tutti gli italiani perchè riscoprano il passato, siano consapevoli del cammino percorso, degli uomini e delle donne che lo hanno compiuto. Solo la conoscenza del passato unita al desiderio di intervenire responsabilmente sul nostro oggi possono offrire gli orizzonti entro i quali gestire la complessa realtà attuale. Viva l'Italia e viva gli italiani.

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