Business is business. E questo rende, eccome se rende. Il prezzo medio per salire su una barca che dalla Tunisia raggiunge l'Italia non scende sotto i mille euro, cifra minima con cui condividerai il viaggio "con altre trenta persone". Ma normalmente, i migranti che da Tunisi usano dei barchini veloci per raggiungere Lampedusa pagano molto di più. Anche 3mila euro a persona: "Ci sono stati politici che abbiamo portato fuori dal Paese, ma anche figli di calciatori".
A parlare a Quarta Repubblica, in un documento esclusivo, è uno scafista. Un trafficante di uomini. È molto giovane, meno di 30 anni, e lo si capisce dalle movenze anche se non si mostra mai in volto. Comanda da tre anni una potente famiglia criminale dedita al traffico di esseri umani. "Prima di fare questo studiavo - racconta - ho fatto tre anni di università. Ma questo non è un lavoro, è una passione. Ho imparato a portare la barca da piccolo con i miei zii. Poi tutto è iniziato un giorno quando, non trovando un capitano, mi hanno detto: 'Tocca a te'. Così ho iniziato e mi è piaciuto".
I viaggi dalla Tunisia sono ben diversi da quelli che siamo abituati a vedere dalla Libia. Sono diverse le disponibilità economiche di chi parte. Gli africani subsahariani, con poco da investire, si dirigono Tripoli; qui invece i poveri non li accettano nemmeno. I migranti selezionati possono scegliere: il servizio base, che prevede di essere accompagnati dallo scafista solo fino alle acque internazionali dove poi la guida viene lasciata "ad uno dei migranti istruito due o tre giorni prima"; oppure chiedere il servizio completo, che prevede lo sbarco a Lampedusa anche dello scafista. Una migrazione da vip.
Lui, il trafficante intervistato dalla trasmissione di Nicola Porro, sostiene di essere stato almeno due volte in Italia dove la polizia gli avrebbe preso le impronte digitali. "Noi rappresentiamo la sicurezza - dice - i libici invece fanno contrabbando di africani. Li mettono l'uno sull'altro". Chi paga molto, non vuole rischi. Per questo i trafficanti li accompagnano fino all'Italia, corrompono la guardia costiera tunisina e "anche in Italia versiamo tangenti". Non c'è bisogno neppure bisogno dell'intervento delle Ong, che la maggior parte delle volte operano nel tratto di mare di fronte alle coste libiche. "Abbiamo contatti in Italia e anche loro vengono pagati. Viene fatta una telefonata prima di partire, ma non per tutti, solo per quelli vip. Viene fatta una telefonata e quelle persone raggiungeranno l'Italia senza neppure toccare l'acqua".
E la nuova politica del governo Meloni? Preoccupa gli scafisti tunisini? A rispondere è il "reclutatore",
colui il quale si occupa di trovare persone disposte a partire. L'intermediario tra scafisti e migranti. "Per i prossimi mesi la migrazione diminuirà per via del tempo ma anche perché dobbiamo capire la situazione in Italia"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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