"Un presidente, c'è solo un presidente". Cori da stadio rossoneri per l'ultimo saluto al Cavaliere

Striscioni, bandiere e cori, proprio come allo stadio, per salutare l'indimenticato presidente del Milan. In piazza Duomo più di 500 ultras rossoneri, come spiega uno dei loro capi, il "Barone". Al funerale ex giocatori, dirigenti e allenatori che hanno reso grande il club

"Un presidente, c'è solo un presidente". Cori da stadio rossoneri per l'ultimo saluto al Cavaliere
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Quando in piazza Duomo arriva il feretro di Silvio Berlusconi scatta l'applauso. E i numerosi tifosi del Milan assiepati da ore davanti alla cattedrale, con bandiere e striscioni rossoneri, intonano un coro, un omaggio sentito all'uomo che, nei lunghi anni alla guida del club, ha portato la loro squadra al successo, in Italia e nel mondo: "Un presidente, c'è solo un presidente". Un coro da stadio, lo stesso che si sente di nuovo terminata la messa: dal Duomo esce la bara che contiene il corpo del Cavaliere e la folla scandisce ancora: "Un presidente, c'è solo un presidente". E poi: "Berlusconi uno di noi". Non sono cori stonati, anche se lo possono sembrare, trattandosi di un funerale di Stato. Berlusconi, del resto, è stato anche uomo di sport, oltre che politico, imprenditore e magnate dei media. E allo sport teneva molto.

È vero, da qualche anno Berlusconi non era più presidente del Milan, ma il suo lungo periodo alla guida dei rossoneri ha lasciato il segno e riempito di gloria la bacheca rossonera: 8 scudetti, 5 Champions League, due coppe intercontinentali e un mondiale per club. "Rimarrà sempre il presidente per noi", spiega dice Giancarlo Capelli, da tutto l'ambiente rossonero conosciuto come il "Barone", tra i leader della Curva Sud del Milan. Già ieri, ad Arcore, moltissimi tifosi della curva avevano reso onore al Cavaliere organizzando un corteo silenzioso, conclusosi con la deposizione di alcune rose di fronte al cancello di Villa San Martino. E nel giorno del funerale, spiega Capelli, "siamo almeno in 500". Per rendere omaggio a Silvio qualcuno avanza l'idea di "intitolargli il nuovo stadio" del Milan. Ma oggi è troppo presto, se ne riparlerà.

Tra le numerose bandiere sventolanti in piazza Duomo ce n'è una con la scritta "Baresi", il grande capitano dell’era Berlusconi ai tempi del Milan di Sacchi e poi di Capello. Ad Arcore, invece, si è intravisto uno striscione che è, sportivamente parlando, un cimelio storico. "Questo striscione ha 34 anni e lo ha fatto mia moglie", spiega Saverio Di Falco, da Casale Incontrada (Chieti). "Risale alla partita che si è tenuta a Barcellona in cui il Milan vinse contro lo Steaua Bucarest 4 a 0. Quello fu l’anno in cui i rossoneri vinsero la prima coppa dei campioni con Berlusconi".

Numerosi ex atleti e dirigenti del Milan berlusconiano hanno voluto rendere il loro omaggio al presidente. Tra i tanti Arrigo Sacchi, l’ex direttore generale rossonero Ariedo Braida, Franco Baresi, Pippo Inzaghi, Massimiliano Allegri. Presente anche una delegazione di giocatori del Monza calcio, la nuova squadra del Cavaliere, che gli aveva regalato le ultime gioie: l'anno scorso, con la promozione in Serie A, e quest'anno con una salvezza conquistata con largo anticipo e la soddisfazione di battere alcune big. Presenti anche numerose delegazioni e presidenti di altri club di Serie A, tra cui Lotito, De Laurentiis e Zhang.

Ma torniamo da dove siamo partiti, ai cori da stadio fuori dal Duomo.

Non sono stati fuori luogo. Amore, riconoscenza e affetto, sono i sentimenti di chi, alzando la voce, ha voluto mandare fino al cielo il proprio grazie per le gioie sportive che, il Cavaliere, ha saputo regalare negli anni al popolo rossonero.

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