Sorpresi a rubare in una villa, cercano di accoltellare i poliziotti: arrestati due marocchini

Per i due, condannati per direttissima a 2 anni e 2 anni e 4 mesi, solo un provvedimento restrittivo con divieto di dimora a Como

Sorpresi a rubare in una villa, cercano di accoltellare i poliziotti: arrestati due marocchini
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La notte di Natale è una delle preferite dai malviventi per tentare i furti nelle case vuote. Approfittando dei festeggiamenti, anche due marocchini irregolari sul territorio italiano hanno cercato di compiere il colpo di Natale in una villetta in centro a Como, in una strada a fondo chiuso del lungolago, sperando di trovare un buon bottino da spartirsi. Ma il troppo rumore fatto mentre scassinavano la porta d'ingresso e cercavano qualcosa da rubare ha attirato l'attenzione dei vicini che, insospettiti, attorno alle 2.50 del mattino hanno chiamato il 112. Le pattuglie sono arrivate rapidamente sul posto e hanno colto i due malviventi in flagranza di reato.

Come riferisce Qui Como, l'intervento si è rivelato più pericoloso del previsto, perché i due erano armati di grossi coltellacci da cucina e quando si sono accorti di essere stati sorpresi dalle forze dell'ordine non hanno esitato a tentare l'attacco agli agenti della Polizia di Stato. I poliziotti li hanno beccati mentre stavano ancora frugando nei cassetti al piano di sopra della camera da letto e non si sono accorti di nulla quando le volanti sono arrivate, troppo concentrati com'erano nella ricerca. Fortunatamente, gli agenti hanno avuto il sangue freddo di disarmarli, evitando che potessero portare a termine la minaccia violenta col coltello. I due marocchini sono stati messi in sicurezza e, una volta neutralizzata la minaccia, sono stati condotti presso la Questura di Como, dove sono stati identificati come irregolari sul territorio. Erano in possesso di due coltelli ciascuno, di diverse dimensioni, di cui due grandi e molto pericolosi. Se in casa ci fossero stati i proprietari, o se questi fossero rientrati mentre era in corso il furto, la situazione sarebbe stata decisamente pericolosa e si sarebbe rischiato di raccontare oggi un'altra storia, magari con feriti o anche peggio.

Durante l'identificazione, uno dei due si è dichiarato minorenne: non era mai stato rintracciato sul territorio ed era privo di precedenti di polizia. Per accertare la sua minore età, come da prassi, è stato condotto in ospedale dove i medici hanno effettuato l'esame osseo, dal quale è emersa la maggiore età al di là di ogni ragionevole dubbio. L'Italia, in caso di dubbio, quindi di soggetti che hanno da poco superato il 18esimo anno di età o lo hanno quasi superato, considera sempre il soggetto come minore per garantire le migliori tutele. In questo caso, evidentemente, il soggetto ha ben più di 18 anni. Dopo aver trascorso la notte nella camera di sicurezza della Questura sono stati sottoposti al rito per direttissima e condannati a meno di 3 anni ciascuno.

In particolare, quello che si era dichiarato minorenne a 2 anni e l'altro a 2 anni e quattro mesi. Ora, i due si trovano liberi e con un divieto di dimora a Como. Non è chiaro se sia stato disposta dal giudice l'espulsione.

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