Elisa De Nardi e Abel Ayala Anchundia morti travolti dalla valanga a Cortina. Ecco chi erano

Non ce l'hanno fatta i due alpinisti soccorsi domenica. Ferito gravemente il fratello della donna

A sinistra Elisa De Nardi e a destra Abel Ayala Anchundia, i due alpinisti morti sotto la valanga (foto social)
A sinistra Elisa De Nardi e a destra Abel Ayala Anchundia, i due alpinisti morti sotto la valanga (foto social)
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Non ce l'hanno fatta due dei tre alpinisti recuperati domenica, 16 marzo, sotto la valanga che si è staccata nella zona di Forcella Giau, sulle Dolomiti Bellunesi, nell’area tra Cortina D’Ampezzo e la Val Fiorentina.

Chi erano

Un bilancio gravissimo nonostante gli avvertimenti dell'Arpav che aveva ripetutamente avvisato su un "marcato allarme valanghe" per il weekend su Dolomiti e Prealpi Venete. Si tratta di Abel Ayala Anchundia, 38 anni, nato in Ecuador e residente a Vittorio Veneto (Treviso), ed Elisa De Nardi, 40 anni di Conegliano (Treviso), hanno perso la vita dopo essere stati ricoverati in condizioni disperate in due reparti di terapia intensiva.

La donna era stata individuata dagli operatori del soccorso alpino e dai cani sotto tre metri di neve: portata in superficie dopo circa 2 ore, i medici le hanno misurato una temperatura di 28 gradi, scesa durante il trasporto in ospedale a Treviso. Aveva 40 anni e aveva lavorato per diverso tempo come segretaria in uno studio di associato di avvocati. Era un’alpinista esperta definita da tutti come prudente e preparata tanto che spesso in occasione di compleanni o ricorrenze gli amici le regalavano attrezzatura da escursionismo. Amava il trekking oltre ad avere una passione per l’arte.

Lo sciatore statunitense

L'altro, 38enne dell'Ecuador, era dipendente di una ditta trevigiana e creator digitale per passione, era stato ricoverato in rianimazione all’Angelo di Mestre: ha resistito fino a sera, poi il suo cuore ha cessato di battere. Lavorava in un’azienda di Vittorio Veneto: la passione per lo sci alpinismo era recente, insieme a quella per l’escursionismo che praticava in estate. In mattinata aveva postato sul suo profilo Facebook un breve video della strada per salire verso il passo Giau con la neve fresca ai lati.

Gli altri del gruppo

È invece ancora ricoverato in ospedale ma fuori il pericolo Andrea, fratello di Elisa e terzo alpinista

coinvolto nella slavina che era stato subito riportato in superficie in buone condizioni. Illeso il quarto escursionista coinvolto che aveva dato l’allarme e aveva subito iniziato le ricerche dei compagni.

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