Un visone è risultato positivo al Covid-19 e il resto dell'allevamento rischia l'abbattimento. Lo scrive Repubblica.it precisando che spetterà al ministero della Salute di Orazio Schillaci decidere sul destino di 1400 esemplari. Un caso analogo si era verificato a novembre del 2020, durante i "mesi caldi" della pandemia, in Danimarca. In quella circostanza, la premier socialdemocratica Mette Frederiksen aveva ordinato la sopressione di 17 milioni di visoni per scongiurare il rischio di nuovi focolai. In Italia è la prima volta che succede.
Il visone positivo al Covid
L'allarme è scattato ieri, venerdì 5 maggio, proprio nelle ore in cui l'Oms dichiarava la fine dello stato di emergenza sanitaria per il Covid-19. Stando a quando apprende Repubblica, il visone positivo al virus si trova in un allevamento di Cavalgese, nel Bresciano, e pare che si sia ammalato anche un dipendente della struttura. Nelle prossime ore la segnalazione potrebbe già raggiungere gli uffici di via Ribotta, a Roma. Spetterà al ministero della Salute, infatti, esprimersi sull'eventuale abbattimento di 1400 esemplari a rischio contagio. La decisione è attesa entro il prossimo 10 maggio.
Il caso danese
Il caso più drammatico si era verificato nel novembre 2020 in Danimarca (le prime segnalazioni c'erano già state a giugno dello stesso anno in alcuni allevamenti dello Jutland, a Nord del Paese). Molti visoni erano risultati positivi al Covid-19 sicché il primo ministro Mette Frederkisen aveva deciso di procedere con la sopressione di 17 esemplari per scongiurare un contagio di massa tra la popolazione. Secondo un report diffuso al tempo dal quotidiano danese Information, gli animali infetti morivano 24 ore dopo aver contratto il virus. Tale circostanza aveva messo in allerta le autorità sanitarie che, sulla scorta delle evidenze raccolte dal Consorzio Veterinario Danese dello Statens Serum Institut e dell'Università di Copenaghen, temevano un effetto spillover. In buona sostanza, vi era la possibilità che le varianti sviluppate dai visoni, particolarmente virulente e ad elevata trasmissibilità, si diffondessero tra gli umani al punto da annullare l'effetto dei vaccini. "Gli studi in corso provano che la variante mutante del virus di cui i visoni sono portatori appare resistente a ogni tipo di vaccino in preparazione.
Non vogliamo la responsabilità di aprire la porta a una variante del virus per tutelare l’interesse all’export di pellicce", aveva dichiarato all'epoca dei fatti la premier danese. Altri precedenti analoghi sono stati registrati in Spagna, Olanda e Irlanda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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