Nel 2017 sono previste ottanta scadenze al mese

Il fisco italiano è terreno facile per gli imbonitori anti tasse. Basta considerare il numero di scadenze: nel 2017 bisogna ottemperare a un migliaio di scadenze, cioè 80 al mese. Di recente sono stati eliminati alcuni adempimenti ma altri ne sono stati introdotti, come la nuova Iri (imposta sul reddito imprenditoriale) la rottamazione delle cartelle esattoriali mentre altre scadenze erano slittate. Otto nuovi adempimenti fiscali sono stati inseriti nel nuovo spesometro. I commercialisti hanno proclamato il primo sciopero della categoria: puntano il dito in particolare contro la periodicità delle comunicazioni Iva, che in precedenza era annuale mentre ora è diventata triennale.

Gli invii telematici di fatture e liquidazioni Iva da quest'anno sono quadruplicati. Una relazione tecnica dell'Agenzia delle entrate stima in circa due miliardi di euro il recupero di evasione con questa misura. Ma i professionisti rischiano di non riuscire a gestire la mole di adempimenti; tra l'altro, chiedono una cadenza semestrale per lo spesometro, cioè per la trasmissione dei dati delle fatture emesse e ricevute.

Il governo Gentiloni sta poi valutando l'ipotesi di rottamare le liti tributarie sul modello della rottamazione delle cartelle esattoriali già varata nella legge di bilancio 2017 dal governo Renzi. Secondo il viceministro dell'Economia, Luigi Casero, l'obiettivo è abbattere il contenzioso pendente in tutti i gradi di giudizio.

Allo studio c'è anche la possibilità di istituire una sezione tributaria bis composta da 50 giudici ausiliari. Casero ha aperto inoltre all'ipotesi di alzare la soglia per la mediazione extragiudiziale delle piccole liti tributarie pendenti da 20mila a 50mila euro.

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