Una nuova tecnica di chirurgia mini-invasiva semplifica la donazione di un rene da vivi. I primi interventi di questo tipo su adulti nel Lazio sono stati eseguiti dagli specialisti del Policlinico Gemelli di Roma.
La tecnica utilizzata dai chirurghi si chiama «Hand-Assisted» e consiste nell'introduzione della mano dell'operatore attraverso una piccola incisione, di soli 6 cm. Così i due reni sono stati prelevati dall'equipe guidata da Jacopo Romagnoli e trapiantati dal team di Franco Citterio presso il Centro Trapianti. Un successo che apre la strada a nuovi traguardi. La tecnica, infatti, offre maggiore sicurezza rispetto alle altre disponibili e come in tutta la chirurgia mininvasiva consente un miglior risultato estetico, minore dolore, minori complicanze, ridotta degenza ospedaliera e più rapida ripresa del donatore. L'incisione necessaria per l'estrazione dell'organo col taglio chirurgico classico è infatti lunga dai 15 ai 20 cm, contro i 6 di quella in laparoscopia.
In questo modo donare un rene a un proprio familiare diventa molto più facile e si spera che questa tecnica possa incentivare le donazioni da viventi che in Italia nell'ultimo decennio hanno riguardato soltanto il 12,7 per cento dei trapianti di rene effettuati.
«Il primo utilizzo della tecnica laparoscopica per il prelievo di rene da due donatori adulti viventi nella regione Lazio è un grande successo e una testimonianza dell'alta professionalità dei chirurghi e degli operatori della Rete Nazionale Trapianti - sottolinea il direttore del Centro Nazionale Trapianti (CNT) Alessandro Nanni Costan -.
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