Il «no» a prescindere che squalifica i Cinque stelle

Egregio direttore, non sono grillino, tutt'altro, ma nella disputa Olimpiadi si, Olimpiadi no, sono per il no. Fino a quando in Italia le Olimpiadi ed altre manifestazioni di livello mondiale saranno viste non con piani integrati nello sviluppo della città, ma come opera fine a se stesse, da far costruire ai soliti noti e poi abbandonare al degrado dopo averle usate per una ventina di giorni, allora è meglio impiegare i soldi in altre cose, magari nell'adeguamento antisismico o nella bonifica del territorio. Le integrazioni nella città di Roma delle opere come il villaggio olimpico e la via Olimpica della precedente edizione del 60, sono un lontano ricordo. Basta guardarsi intorno e vedere i resti di quelle che furono le opere per Italia '90, o le olimpiadi invernali, da stazioni FS, a palazzetti, a complessi sportivi, tutto in degrado e non più o mai utilizzato. Stavolta bisogna riconoscerlo, hanno ragione loro. No alle Olimpiadi si a spendere gli stessi soldi per progetti concreti che portino benefici concreti e duraturi alla città di Roma, ai suoi abitanti e non solo.

Rocco Bruno

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Caro Rocco, la diatriba sulle Olimpiadi onestamente non mi appassiona, abbiamo a che fare, purtroppo, con ben altri problemi. Più che il «no» in sé, a mio avviso non reggono le motivazioni esposte dai Cinquestelle. E cioè il pericolo di mangerie, tangenti e porcate varie. Vuol dire che i grillini, ai quali toccherebbe l'onere di organizzare e avviare i lavori, ammettono di non essere in grado di mettere in piedi una olimpiade pulita. E allora dove starebbe la loro differenza con gli altri partiti, la loro bravura, onestà, efficienza? Mi sembra una ammissione di incapacità che certo non depone a loro favore.

E poi temo che quello di Grillo sia un partito del «no» a prescindere, cioè portatore della pericolosa ideologia chiamata «decrescita felice». No Olimpiadi, no agli inceneritori, ai termovalorizzatori, alla Tav eccetera eccetera. Vorrei un partito sì di rottura ma che ci proiettasse avanti, non indietro.

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