Noemi non attacca Papi e i giornali inglesi "taroccano" l’intervista alla ragazza

Nuovo gossip velenoso sul Daily Mail e su Sky. La diciottenne di Portici: "Il premier è solo un amico di famiglia". Ma la traduzione insinua tutt’altro. La giovane si definisce "dolce" ma l'aggettivo "sweet" viene attribuito al Cavaliere

Noemi non attacca Papi e i giornali inglesi 
"taroccano" l’intervista alla ragazza

Roma - Papi? «Sì, Papi, embè, che male c’è? Del resto lo chiamo in questa maniera da quando ero piccola. Sono fatta così, mi piace dare nomignoli affettuosi alle persone a cui voglio bene, quindi ne ho dato uno pure a Silvio, perché sono un tipo dolce. Io? Io ne ho due, Barbie e Bambolina». Silenzio, parla Noemi, che dopo quattro mesi dice la sua sul sito tematico del Daily Mail. Dunque, «sono dolce», dice. Invece la giornalista del tabloid britannico, Daphne Barak, che si autodefinisce «specialista di interviste alle star e ai leader politici», scivola clamorosamente.

«I call Silvio daddy because he’s so sweet», questo il titolo dell’articolo che poi viene ripreso dalle agenzie di stampa e dai siti on-line italiani. Cioè, «dolce» sarebbe il Cavaliere: e se lo racconta la ragazza, può ripartire la giostra del pettegolezzo.

Invece no. Alle 18 Sky Tg24 manda in onda l’intervista originale e si scopre la verità: «Sono dolce». Si scopre anche un altro «equivoco» della Barak, che scambia Veronica Lario con la figlia Barbara, attribuendo all’una le dichiarazione dell’altra e confondendo le risposte di Noemi Letizia. «Non capisco perché abbia detto certe cose. Non sono certo io la ragione di quello che le è successo. Lei è una donna adulta, una mamma. Ha fatto commenti insensati e antipatici, non c’era proprio bisogno di prendersela con una ragazza di diciotto anni. Ma sono sicura, è una brava persona». È chiaro, parla di Veronica, non di Barbara. Ma c’è pure una terza svista. «Voterò Silvio», racconta la ragazza. Nell’anticipazione diffusa dal Daily Mail, sembrerebbe che lo faccia per simpatia. Invece, sentendola, si capisce che lo fa «perché sa il fatto suo ed è un leader di personalità».

Vestitino semplice beige, capelli biondi sciolti, un filo lungo di perle girato due volte sul collo. Noemi rompe così quattro mesi di silenzio e, passeggiando in un giardino fiorito con la Barak, fornisce la sua versione della famosa festa e spiega le origini della suo rapporto con il presidente del Consiglio. «Sono stupefatta per quello che è accaduto, per le cattiverie che hanno scritto. Hanno trasformato un’amicizia di famiglia in una cosa morbosa. Conosco Silvio da sempre, da quando ho memoria. Sono stata più volte ospite delle sue case a Roma e in Sardegna perché mio padre, quando lo andava a trovare, mi portava spesso con lui. Per me vederlo è sempre stata una cosa normale».

Un po’ meno quella sera a Casoria. «È vero, del suo arrivo non ne sapevo niente. È stata una sorpresa. Lo aveva chiamato mio padre perché, ripeto, sono vecchi amici: un rapporto tra due famiglie, tra due padri. Silvio si è seduto al mio tavolo, mi ha dato il regalo di compleanno, un bellissimo collier, è rimasto un po’, si è fatto fotografare con tutti e poi se ne andato perché aveva degli impegni di lavoro». Da lì, da quell’improvvisata, è scoppiato il caso. «Io sono finita in mezzo ma non ho fatto nulla si sbagliato - racconta Noemi - eppure le nostre famiglie sono state travolte. I giornalisti hanno inventato la storia della nostra relazione. C’è stata una grande disinformazione. Sarebbe bene che la gente usasse il cervello: come posso essere io la causa di un divorzio?». Ma è proprio quello che sostiene Veronica Lario... «Come può una festa di una diciottenne rovinare un matrimonio? - risponde - E se è così, che matrimonio era? Sono problemi loro, io non posso essere incolpata. Tra me e Silvio non c’è nulla di losco».

Da quattro mesi a Noemi è cambiata la vita. «La mia foto è apparsa su tutti i giornali del mondo. Avevo sempre i paparazzi addosso per un po’ è stato divertente. Quest’estate in Sardegna sono stata la più cliccata.

Ma ora comincio a soffrire quest’assedio». E la politica? «Non mi interessa. Voterò per Silvio, perché sta lavorando bene. Poi ammiro Hillary Clinton, che si è dimostrata una donna molto tenace. Ma voglio fare l’attrice».

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