Non solo risate. I bambini scoprono il lato oscuro del mondo

Giffoni Valle Piana (Salerno)Al cinema si va per sognare. Tanto più se si è bambini. Ma, a Giffoni, il festival per ragazzi più famoso al mondo in corso vicino a Salerno, a volte si smette di ridere e di sgranare gli occhi alle favole. Perché ai giovani provenienti da tutto il mondo (tremila in quindici giorni) si vogliono anche offrire spunti di riflessione sulla realtà: dalla chiusura delle fabbriche per la crisi economica, ai conflitti politici alla malattia. Intendiamoci, qui non siamo in una valle di lacrime, ai piccolini si offrono cartoni animati divertenti e ci si sbellica dalle risate tra Toy Story e Shrek. I più grandicelli (i giurati sono divisi in fasce d’età che arrivano fino ai 23 anni) però si possono avvicinare anche a film interessanti come quello mostrato ieri sui bambini alle prese con il licenziamento dei genitori. Pensato per un pubblico tra i dieci e i quattordici anni, The crocodiles strike back diretto dal tedesco Christian Ditter innesta sul classico tema della forza dell’amicizia, il dramma recentissimo della perdita dei posti di lavoro. Ma niente musi lunghi, tutto è giocato sull’ironia e soprattutto sull’avventura, i ragazzini della banda sembrano dei piccoli Indiana Jones alla scoperta del mondo e dei moderni Qui, quo e qua che assicurano i malfattori alla giustizia. Il fatto è che la fabbrica chiude davvero (ma l’happy end finale è assicurato) e qualcuno dei bambini nella grande sala Truffaut della cittadella del cinema, magari avrà rivissuto il dramma vero e senza lieto fine della propria famiglia. Il film che è un sequel ha avuto un grande successo (come il precedente) in Germania e ha già trovato un distributore italiano, la Imago film: ha tutte le carte in regola per avere successo anche da noi visto il caloroso apprezzamento riscontrato al Giffoni e le decine di domande cui i giurati hanno sottoposto lo sceneggiatore Neil Ennever.
Oggi, invece, i ragazzini dovranno affrontare un tema più ostico: il lungo conflitto tra India e Pakistan, ovviamente trattato in maniera abbordabile. Harun , del regista indiano Vinod Ganatra racconta la vicenda di un nonno che decide di portare il nipote dal Pakistan all’India per dargli un’esistenza migliore: nel lungo viaggio, lo sfondo di popoli divisi, i confini geografici ma anche sociali e affettivi.
Il dramma dei bambini malati di cancro è trattato in ben due lavori. Uno, per la fascia d’età più dieci viene proiettato oggi: Seeding dreams racconta la storia commovente di Theo, sei anni, affetto da tumore, che in un libro scopre che la luna ha poteri curativi.

Per i più grandi, passerà la prossima settimana l’atteso Oscar and the lady in pink, tratto dall’omonimo best seller tradotto in 40 lingue, vicenda di un bambino ricoverato in ospedale e della forza di una donna che consegna le pizze che s’inventa il gioco che ogni giorno della vita del piccolo vale dieci anni. Un libro e un film che servono per umanizzare gli ospedali. E anche, forse troppo, i festival.

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