Il governo ha posto la fiducia sul testo della manovra uscito dalle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Lo ha detto in aula il ministro per i Rapporti con il parlamento Piero Giarda. E dopo le intemperanze di ieri, al Senato, la bagarre è scoppiata anche oggi a Montecitorio. Protagonisti sempre loro, i parlamentari della Lega, che hanno gridato "vergogna" all'indirizzo di Giarda e mostrato dei cartelli con la scritta "No Ici". Gianfranco Fini ha richiamato tutti all'ordine e, per cercare di placare gli animi, ha espulso dall'emiciclo i deputati più "focosi", Gianluca Buonanno e Fabio Rainieri. Ma la bagarre non è finita. Alle proteste e ai fischi dei leghisti Fini ha risposto: "Sono i pecorai che fischiano, non i deputati". A quel punto Gianluca Pini, del Carroccio, concludendo il suo intervento in aula ha dato del "cialtrone" a Fini. Immediata la replica del presidente della Camera: "Non le consento di insultare la presidenza. È proprio vero - ha chiosato Fini - che ogni botte dà il vino che ha".
Giarda: non è divertente
"Non È una cosa divertente". Ha commentato così la nuova bagarre il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda.
Reguzzoni: ci sbattono la porta in faccia
"Noi siamo assolutamente contrari a questa manovra - ha puntualizzato il capogruppo della Lega alla Camera, Marco Reguzzoni - eppure abbiamo sempre un atteggiamento propositivo e serio ma ci viene sbattuta la porta in faccia. Il governo è sordo alle nostre istanze, va avanti senza ascoltare". Poi ha spiegato che la bagarre in aula "c’è stata perché ci viene impedito di parlare, non siamo riusciti né a fare le nostre proposte, né a votare i nostri emendamenti". E conclude: "La richiesta di fiducia è deprecabile, il governo ha la maggioranza ma ha paura di sè stesso. Una maggioranza raccogliticcia - aggiunge il capogruppo - che danneggia il paese".
Monti: i ministri siano freddi
Ieri Umberto Bossi a chi gli ha chiesto conto delle intemperanze al Senato del Carroccio ha risposto così: "Non facciamo mai casino, facciamo politica". Non è mancata la risposta del premier Mario Monti, che ha sottolineato come "non spetti al governo commentare il comportamento di un membro del parlamento.
Ci sono cose che non devono farmi alcun effetto, altrimenti non sarei in grado di adempiere alla temporanea funzione che mi è stata attribuita". E conclude: "Inviterò i miei ministri e sottosegretari a essere freddi e non empatici come sono io".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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