La nuova morale

WashingtonLa prossima abolizione delle parole «padre» e «madre» sui passaporti dei minorenni, dettata in apparenza dall'estremo senso di politically correct, sta mandando su tutte le furie le famiglie tradizionali americane. Brenda Sprague, la funzionaria del Dipartimento di Stato responsabile dell'ufficio passaporti ha spiegato che nella casella riservata al padre verrà stampato «primo genitore», mentre in quella riservata alla madre ci sarà «secondo genitore».
«Queste modifiche - ha spiegato - sono dettate dalla necessità di riconoscere che ormai ci sono diversi tipi di famiglie». La bomba dell'abolizione del riconoscimento di un padre maschio e di una mamma femmina non è ancora scoppiata, nel senso che i moduli per la richiesta del passaporto dei minorenni che si trovano on line sono ancora quelli tradizionali, quelli nuovi saranno disponibili a partire dal mese prossimo.
«Ci siamo resi conto - ha detto Brenda Spranghe - che i cambiamenti procurati dalla scienza medica e la tecnologia di riproduzione ci hanno messi di fronte a situazioni che 10 o 15 anni fa non avremmo immaginato». Va da se che i vari gruppi gay hanno applaudito la decisione. «Il semplice cambio di due parole con termini più globali per definire i genitori - ha commentato Jennifer Chrisler, direttore esecutivo del Family Equality Council - permetterà a moltissime persone di fare domanda per il passaporto dei figli senza imbarazzo e senza la sensazione che il governo non riconosca il loro nucleo familiare».
Il Family Equality Council è in pratica l'ente responsabile della modifica perchè per mesi i suoi funzionari hanno fatto lobby per la rimozione delle parole padre e madre. Il governo - è stata la motivazione che ha supportato la decisione - deve ormai giocoforza riconoscere che la struttura della famiglia sta cambiando e la miglior cosa che può fare è quella di appoggiare ed aiutare gli individui che allevano bambini in un ambiente sereno, amorevole e stabile».
Robert Jeffress pastore della First Baptist Church di Dallas è convinto che la scelta del Dipartimento di stato sia una buona idea. «É stata presa per ridimensionare la distinzione fra uomini e donne ed in un certo senso sostenere la tesi che non è necessaria la presenza di un padre ed una madre per allevare bene un bambino. É anche stata dettata dalla necessità di far si che le copie omosessuali siano più a loro agio quando affrintano la burocrazia».
Jennifer Chrisler, che con la sua compagna sta allevando due gemellini, ha poi raccontato le difficoltà incontrate per fare domanda per il passaporto. La signora Chrisler, che ha messo al mondo i due bimbi, permettendo poi alla sua compagna di adottarli, è stata costretta a vedere la sua partner scrivere «padre» nel formulario di richiesta. Questo fatto, sostiene, ci ha demoralizzate entrambe e fatte sentire cittadine di serie B. «Era ora - ha commentato Fred Sainz, vice-presidente di Human Rights Campaign - che il governo riconoscesse il fatto che centinaia di migliaia di bambini in questo paese sono educati da coppie dello stesso sesso».
L'iniziativa è stata invece criticata dai gruppi che si oppongono ai matrimoni gay. «Questa misura - ha affermato Tony Perkins, presidente del Family Research Council - è chiaramente mirata a far avanzare la causa dei matrimoni tra persone dello stesso sesso e dei genitori omosessuali ed è una violazione della legge federale che definisce il matrimonio come una unione tra un uomo ed una donna». In un'America che svolta a destra, dove la nuova Camera a maggioranza repubblicana non perde occasione per lodare la famiglia composta da padre e madre, i nuovi passaporti dei bambini saranno sicuramente nelle prossime settimane argomento di calda discussione.


Ciò che molti si domandano è se altri organismi federali seguiranno l' esempio del dipartimento di stato adeguando i loro moduli alla realtà delle famiglie americane. Intanto a Washington qualcuno sorride spiegando che questa pensata non sarebbe mai avvenuta se al timone del dipartimento di stato non ci fosse stata Hillary Clinton.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica