Chissà come si arrabbierebbe Salieri sapendo che ancora una volta il mortale nemico Mozart era stato scelto, non tanto per allietare le orecchie dei musicofili, ma addirittura per abbassare il numero dei reati e dei comportamenti antisociali. I commercianti del centro di Christchurch, seconda città della Nuova Zelanda, hanno infatti utilizzato le note del genio di Salisburgo per liberare dalla microcriminalità l'area pedonale. E con risultati sorprendenti.
Situata sulla costa orientale dell'Isola del Sud, Christchurch non è nuova alle idee originali, anzi nacque proprio con un'idea originale: creare la città perfetta, abitata solo da probi cittadini. Fondata all'incirca nel 1850, dal giovane tory inglese, John Robert Godley, che qui cercò di concretizzare la sua visione di una società nella quale gli organi ecclesiastici e quelli legati alla nobiltà convivessero in armonia. Ai nuovi immigrati infatti Godley chiedeva un certificato firmato dal parroco che attestasse la sua onestà, laboriosità e sobrietà. Ma non era facile riuscire a rendere possibile la costruzione della cittadina con una simile richiesta, e il progetto ben presto andò in fumo.
Negli anni la città crebbe sensibilmente fino a diventare un grosso centro di oltre 350mila abitanti con qualche problema di microcriminalità, in particolare nella zona pedonale del centro. Tanto da convincere nel giugno del 2008 il direttore dell'associazione commercianti, Paul Lonsdale a utilizzare le opere di Wolfagan Amadeus Mozart. Con esiti decisamente al di là di ogni più rosea aspettativa. L'introduzione di altoparlanti che diffondono musica nella City Mall, in base alle statistiche della polizia ha ridotto drasticamente i piccoli reati dagli 11 al giorno dell'ottobre 2008, ai due alla settimana, di ottobre 2010. Azzerati addirittura gli incidenti legati a droga e alcool che fino a due anni fa erano 16 alla settimana. Mentre gli agenti che nel 2008 intervenivano mediamente cinque volte al giorno per difendere i negozianti da clienti minacciosi, nell'ultimo mese sono rimasti sempre con le braccia conserte.
«È noto che la musica classica ha un effetto calmante e riduce il comportamento antisociale» ha detto al New Zealand Herald Paul Lonsdale. In un primo tempo, l'idea era di suonare musica strumentale tipo easy listening, ma l'effetto calmante della musica classica si è rivelato superiore. «La gente si siede e si trattiene in quell'area perché si sente più al sicuro», ha aggiunto. Anche il sergente di polizia Gordon Spite, responsabile del centro città, riconosce che Mozart ha aiutato a trasformare l'area: «Ha creato un ambiente che promuove il buon comportamento».
Con buona pace di Salieri che, invidioso del giovane collega, avrebbe addirittura fatto morire Mozart. Anche se in realtà è solo una leggenda, nata da un racconto di Puskin del 1830, ripresa nel 1979 per il teatro dal drammaturgo inglese Peter Shaffer.
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