
Siamo stati nel tram del futuro, e ne siamo usciti con la certezza che tutto è possibile, già ora, se si volesse davvero farlo correre. A Barcellona, insomma, lo stand di Ericsson è uno dei più gettonati per la quantità di innovazione che contiene. E proprio un prototipo di mezzo pubblico, in realtà praticamente ormai quasi disponibile, è l’attrazione che fa da centro all’ecosistema che l’azienda svedese sta mettendo insieme per far sì che l’era del 5G cominci davvero.
All’apertura del Mobile World Congress infatti, il presidente e CEO di Ericsson Börje Ekholm ha spiegato che le reti di connessione ad alte prestazioni sono ormai indispensabili “perché offrono copertura superiore, velocità superiore, bassa latenza, efficienza energetica e costi molto contenuti. Ciò sarà sempre più importante con l’evoluzione delle applicazioni di intelligenza artificiale, così come sarà decisivo avere una rete unica di trasmissione per le applicazioni consumer e business”. Ci vogliono investimenti, dunque, e qui sta il punto: spendere soldi per aver un ritorno nel sistema Paese, in un mercato nel quale gli operatori, dopo la corsa al ribasso dei prezzi per attirare consumatori, hanno necessità di cominciare a produrre ricchezza, per le loro aziende ma per anche per il bilancio italiano.
E allora: tra tanti partner che Ericsson ha radunato ci sono aziende che lavorano sulla realtà aumentata, sulla stabilità delle trasmissioni video anche in luoghi affollatissimi come possono essere gli stadi di calcio o le piazze gremite di gente, sul futuro della mobilità integrata, sullo sviluppo di visori che diventano sempre più occhiali per farci vivere una realtà piena di informazioni utili in tempo reale. Poi appunto c’è il tram, nel quale si entra per una demo di 7 minuti e che racconta come l’andare da un posto all’altro si può trasformare in tempo utile per conoscere ciò che c’è intorno, piuttosto che per avere traduzioni in tempo reale nel caso si sia in viaggio in qualche paese straniero. Il tutto indossando degli occhiali che stanno sostituendo sempre di più gli ingombranti visori visti fin qui.
È solo un assaggio, insomma, di ciò che ci potrebbe aspettare a breve, visto che le tecnologie presenti a Barcellona
sono già pronte all’uso. Resta l’ultimo passo, quello del 5G, per il quale al momento di va in ordine sparso tra i vari Paesi d’Europa. Se facessimo Unione anche qui, quel tram finalmente potrebbe partire.
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