Lo Spectrum esplode al decollo: l’Europa cerca ancora il suo spazio tra le stelle

Il razzo di Isar Aerospace esplode subito dopo il lancio: doveva segnare l'autonomia spaziale europea. Ma anche SpaceX ha fallito più volte. Come diceva Douglas Adams: "Don’t panic"

Lo Spectrum esplode al decollo: l’Europa cerca ancora il suo spazio tra le stelle
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DON’T PANIC, come appariva sulla copertina della celebre Guida Galattica per gli Autostoppisti di Douglas Adams. Idem per lo Spectrum. Che non è solo il celebre computer della Sinclair dei primi anni Ottanta, ma anche il nome del razzo sviluppato dalla startup tedesca Isar AeroSpace, che doveva partire dalla base norvegese di Andoya (sopra il Circolo Polare Artico) lo scorso 24 maggio, rimandato per le condizioni meteo, e lanciato oggi, purtroppo esplodendo subito dopo il decollo. Lo Spectrum era altro 28 metri, progettato per lanciare fino a 1000 kg in orbita bassa o 700 in orbita eliosincrona. Sarebbe stato il primo lancio suborbitale europeo, e l’UE ha bisogno di rendersi autonoma per lanciare i propri satellite.

Tuttavia siamo ancora alle prime armi (non solo per gli armamenti), ma non c’è da scoraggiarsi.

Basti pensare che la NASA, dopo il ritiro del 2011 dello Space Shuttle, si è servita delle capsule russe Soyuz fino all’arrivo della Space X con Elon Musk, e di razzi esplosi, prima di arrivare al successo con i booster dei Falcon che rientrano da soli, Musk ne ha visti molti. Tanto che pubblicò un autoironico video su Youtube con tutti i fallimenti intitolato: «How Not to Land a Rocket Booster». Quindi: avanti con il prossimo Spectrum.

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