Il caso pratico è spaventoso più che preoccupante: un adolescente torna a casa dopo una partita di calcio e avverte i sintomi tipici di un'influenza, come la febbre e il mal di testa. Poi, però, ecco arrivare il vomito o la nausea, fino alle convulsioni. Se va male, nel 10-20 per cento dei casi in cui quei sintomi sono riconducibili ad una meningite fulminante il ragazzo perderà la vita entro 48 ore. Se va bene resterà invalido a vita. La premessa è doverosa per capire quanto sia subdola e rapida questa malattia infettiva e, ancora di più, per sottolineare quanto sia importante, anzi decisiva, la prevenzione. Soprattutto contro la forma batterica, meno comune di quella virale ma estremamente violenta.
La ricerca, finalmente ecco la buona notizia, ha fatto un importante passo in avanti con l'introduzione di un nuovo vaccino indicato per immunizzare adolescenti e adulti da quattro ceppi su cinque del meningococco, uno dei batteri che causano la meningite. E si tratta di un successo internazionale che parla italiano, visto che il vaccino è stato sviluppato nei sofisticati laboratori senesi di Novartis e sempre in Toscana sarà prodotto in serie ed esportato in tutti i continenti.
Spiega Rino Rappuoli, responsabile mondiale della ricerca di Novartis Vaccines: «Garantisce una protezione maggiore e più duratura, aumentando la risposta difensiva dell'organismo. I benefici sono stati confermati da studi clinici condotti su giovani tra gli 11 e i 17 anni».
Il problema, al solito, è la scarsità di informazioni intorno alla malattia. Nonostante in Italia la meningite meningococcica sia letale nel 14 per cento dei casi, il 67 per cento delle mamme non ritiene che i loro figli siano a rischio, solo due su tre sanno dell'esistenza di un vaccino e appena un terzo ha effettivamente vaccinato i figli. Una sproporzione sottolineata da una ricerca condotta da GfK Eurisko e che rilancia in primo piano il ruolo dei medici e dei pediatri nel far conoscere i rischi della patologia, che si moltiplicano, peraltro, oggi che molte barriere sono cadute e i viaggi all'estero, per motivi di studio o di lavoro, sono all'ordine del giorno. Il rischio è alto e si deve agire in primo luogo sulla prevenzione.
Inoltre, come ha precisato Alberto Ugazio, presidente della Società italiana di pediatria dobbiamo ricordarci una conquista di grande importanza: «I vaccini di nuova generazione offrono un elevato profilo di sicurezza perché sono realizzati utilizzando batteri inattivati, tecnica che li rende lontani anni luce da quelli del secolo scorso».
Dubitare della validità della vaccinazione non ha alcuna giustificazione.
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