Nuovo vertice per il Def, Tria: "Non è finanza allegra"

Il ministro dell'Economia rassicura Confindustria: "Non è finanza allegra o sfascio dei conti per mantenere le promesse"

Nuovo vertice per il Def, Tria: "Non è finanza allegra"

Il governo stringe sul Nadef, la nota di aggiornamento del Def che sarà presentata oggi alle commissioni parlamentari per il via libera di Camera e Senato entro il 10 ottobre.

A Palazzo Chigi si tiene un nuovo vertice tra Giuseppe Conte, i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio e i ministri Giovanni Tria e Enzo Moavero. Si tratta delle ultime riletture e messe a punto del documento che sarà poi trasmesso alle Camere.

"L'obiettivo del governo è di eliminare in 2 anni i divari di crescita rispetto all'Europa", ha assicurato il ministro dell'Economia, rassicurando i mercati e presentando la nota a Confindustria, "Serve un mutamento profondo della strategia della politica economica e di bilancio che fino a oggi non ha consentito l'aumento del tasso di crescita e di ridurre il debito e il tasso di disoccupazione. Ma non mi pare si possa delineare, da questa manovra, un governo dalla finanza allegra o che fa saltare i conti pubblici per far spazio alle promesse".

E ha ribadito che il deficit calerà gradualmente a partire dal 2020: "Riteniamo di importanza fondamentale la riduzione debito pubblico che a prescindere dalle regole europee va affrontato", ha spiegato il titolare del Tesoro.

Tria ha anche illustrato più nel dettaglio il tanto discusso reddito di cittadinanza. "È un obiettivo del governo per assicurare un più fluido accompagnamento delle risorse di lavoro da un impiego all'altro", ha detto il ministro, "Deve garantire la necessaria mobilità del lavoro e un reddito per coloro che si trovano nelle complicate fasi di transizione determinate dai processi di innovazione tecnologica. Aggredendo al tempo stesso quelle sacche di povertà che non sono accettabili nel settimo paese più industrializzato al mondo".

In ogni caso il governo "

608px;">è pronto a contrastare eventuali abusi" anche riccorrendo a un un piano della Guardia di Finanza per intervenire nella "linea di divisione che ci può essere tra lavoro nero e poveri che chiedono reddito cittadinanza". "Chi giocherà su quello andrà su un terreno molto rischioso", ha ribadito Tria.

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