Indietro tutta. In silenzio, almeno per ora. Ma la sconfitta è innegabile: Obama ha rinunciato al progetto di trasferire negli Stati Uniti alcuni dei detenuti del carcere di Guantanamo, che verrà progressivamente chiuso. Ha provato in ogni modo a convincere il Congresso: ha fatto leva sui rapporti personali, ha pronunciato un discorso alto e coinvolgente per annunciare il ritorno della Vecchia America, quella che non tortura e si assume le proprie responsabilità, ha inviato centinaia di migliaia di e-mail ai cittadini. Tutto inutile. A quasi otto anni dall’11 settembre, la paura continua a paralizzare il cuore e le menti degli americani. Tolleranza zero con Al Qaida e con chiunque esca da quel carcere infamante, anche quando è innocente.
Obama voleva che una parte dei prigionieri fosse accolta in patria, per essere processata sulla base di prove certe (pochissimi per la verità) o mantenuta in prigione a tempo indeterminato (una minoranza) o per venire gradualmente reintrodotta alla vita normale come risarcimento di un errore clamoroso. Gente senza colpa è stata rinchiusa e torturata per sette anni. Gente di ogni età - tra loro anche un 14enne colpevole di trovarsi in moschea al momento di una retata - e di ogni etnia, come i cinesi della minoranza musulmana degli uigiri.
Quel gesto serviva a rafforzare la credibilità degli Stati Uniti nel mondo e nei confronti degli alleati. Da mesi, infatti, la Casa Bianca sollecita i Paesi amici, a cominciare da quelli europei, ad accogliere i fuoriusciti di Guantanamo, invitandoli a farsi carico dei costi annessi. Ma se a rifiutarli per prima è proprio l’America, come potrà Obama pretendere che altri Paesi accolgano la sua richiesta? «Gli europei si apprestano a chiudere le porte, sbattendole», prevede Sarah Mendelson, analista del Center for Strategic and International Studies. Si attende solo l’ufficialità di una notizia che a questo punto è scontata.
La Casa Bianca aveva impostato la sua battaglia proprio sul caso di quattro ughuri, che la minuscola comunità cinese musulmana (300 persone concentrate a Wasington), era pronta ad accogliere. Ma giovedì pomeriggio il governo americano ha annunciato che i quattro sono stati portati alle Bermude.
Nelle stesse ore la delegazione democratica al Congresso ha approvato i fondi per finanziare le guerre in Irak e in Afghanistan, bocciando però i finanziamenti per le detenzioni di lungo periodo senza processo sul suolo americano.Obama s’arrende ed è costretto ad incassare la sua prima, grande sconfitta politica.
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