Oggi sfida Ancelotti-Mancini

In Chelsea-Manchester City più dello scontro tra le due diverse scuole tiene banco il primo duello Terry-Bridge dopo il sexygate della Perroncel. Il fair play dei due tecnici italiani non fa dimenticare Boccaccio

Oggi sfida Ancelotti-Mancini

Londra - Da San Siro allo Stamford Bridge. Da Milan-Inter al derby italiano della Premier League. Ancelotti contro Mancini. Ma anche Terry contro Bridge. Il primo, un italian job all’ombra del Big Ben. Il secondo, il duello rusticano preferito dai tabloid di Sua Maestà. Un concentrato di attese, emozioni e rancori. Più di una partita, una soap opera carica di indiscrezioni pruriginose e veleni sotterranei. Con una protagonista al femminile, Vanessa Perroncel. Assente sugli spalti ma mai così presente nell’immaginario collettivo dei 40mila tifosi che oggi all’ora di pranzo (ore 13.45 in Italia) si daranno appuntamento nella casa dei blues. È lei - la bella modella francese - la forza destabilizzatrice del calcio inglese. Che con il suo fascino da dama nera sta rovinando le notti di Capello, costretto a preoccuparsi più dei comportamenti extracalcistici dei suoi nazionali che non di moduli tattici e avversari.

Oggi il calcio è solo contorno, pretesto, la cornice di un’indiscreta curiosità collettiva. Come accaduto alla vigilia di questa gara, interamente monopolizzata dall’affair Vanessa, ex fidanzata di Bridge e per qualche mese amante segreta di Terry. Lei, conturbante mangiacalciatori, costata i gradi di capitano dell’Inghilterra a Terry. E la conseguente auto-emarginazione di Bridge. Un’intera nazione è impaziente di scoprire se il primo faccia a faccia tra i due ex amici si scioglierà in una (improbabile) stretta di mano prima del fischio d’inizio. Gli interessati non parlano. Al loro posto sono stati costretti al commento i rispettivi tecnici, che ne avrebbero volentieri fatto a meno.

Ancelotti: «Non si tratta di Terry contro Bridge quanto di Chelsea contro City. Dovremo stare attenti perché all’andata ci hanno battuto. Terry? È un professionista, saprà restare concentrato». Mancini: «Mi dispiace che Bridge abbia lasciato la nazionale ma rispetto la sua decisione. È un ottimo giocatore e una brava persona, spero che giochi bene». Da una parte il terzino tradito che rinuncia alla Coppa del Mondo per orgoglio e opportunità. Dall’altra l’ex capitano, che ha pagato la love-story fedifraga con un processo mediatico e la privazione della fascia dei Tre Leoni.

Da scandalo rosa per tabloid golosi di gossip a terremoto devastante per gli equilibri dell’Inghilterra. Così deflagrante da costringere Capello ad intervenire. Nel suo stile. Basta scandali, d’ora in avanti chi sbaglia paga, e il mondiale lo vedrà in tv. Perentorio ammonimento a questi vivaci ragazzi dalle ambizioni mondiali. «Sono rimasto sorpreso quando ho saputo che Bridge rinunciava alla nazionale vista la situazione “insostenibile” - le parole di Capello -. Rispetto la sua decisione ma prima di presentare la lista mondiale mancano ancora tre mesi e spero che Wayne possa cambiare opinione».

Di fronte alla commedia boccaccesca, anche i temi sportivi di giornata appaiono meno gustosi. Il Chelsea è atteso al riscatto dopo la sconfitta di San Siro. Ma in casa non sbaglia mai (37 punti su 39 a disposizione). «Siamo delusi perché quello con l’Inter non è stato un buono risultato. Ma abbiamo fatto cose positive. Continuo a pensare che possiamo ribaltare il risultato nel ritorno», la sferzata di Ancelotti. Dopo l’eliminazione dalla Fa Cup, Mancini è sulla graticola, a rischio licenziamento in caso di mancata qualificazione in Champions League. «Io sotto pressione? Sono stato quattro anni all’Inter, sono vaccinato», fa spallucce il Mancio.

Si perdono tra i titoli di coda le parole di reciproca cordialità che i due si sono scambiati. Così diversi, ma per una volta coprotagonisti di un unico copione. Quello del triangolo proibito di John-Wayne-Vanessa. Le luci della ribalta oggi sono tutte per loro.

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