Lo Zurich Film Festival deve a Roman Polanski un premio alla carriera. Un premio che il regista avrebbe dovuto ritirare nel luglio di due anni fa ma che, tra le sue mani, non è mai arrivato. Per motivi leciti, dato che al momento di ritirare il premio, o comunque poco prima, il regista di Carnage era stato arrestato con l'accusa di aver stuprato una minorenne, sulla base di un mandato d'arresto spiccato dagli Stati Uniti nel 1977. A Zurigo in quel momento era in corso una retrospettiva sulla sua carriera, quando tornò alla ribalta la torbida vicenda che Polanski sembrava ormai aver dimenticato.
Polanski era fuggito dagli Stati Uniti proprio nel 1977, per non dover affrontare il processo di stupro. Il regista si era difeso parlando di un rapporto consenziente con una ragazza (tredicenne) già attiva sessualmente e nel frattempo il primo processo sulla vicenda si era chiuso con un accordo, un patteggiamento che gli aveva evitato la prigione, con il perdono da parte della vittima. Ma il regista rischiava comunque un secondo processo se le autorità elvetiche avessero acconsentito a estradarlo negli Stati Uniti. Estradizione che non è mai avvenuta e che ha portato il regista di origine polacca ad affrontare un periodo in carcere, prima di essere rilasciato su cauzione.
E se per due anni il premio è rimasto ad aspettare che il regista fosse in condizione di ritirarlo, ora Polanski ci riprova e torna sul luogo del delitto, con la benedizione degli organizzatori del festival. Che dal canto loro si sono detti assolutamente felici di accoglierlo, riabilitato alla società civile.
Una magra consolazione, che sicuramente metterà un premio in più sulla personale bacheca di Polanski, ma che non lo ripagherà certo per non aver ritirato l'Oscar per la regia che vinse con The Pianist e gli arrivò soltanto cinque mesi dopo la cerimonia. Non che per la cosa abbia da biasimare qualcun altro oltre a se stesso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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