Ora tutti a vedere «Lebanon» e a divertirsi con Matt Damon

Una selezione di film «veneziani» proiettati in diverse sale della città, a partire da lunedì. Perché, come osserva Federico Mollicone presidente della commissione cultura del Campidoglio: «c’è una grande richiesta di cultura, e Roma si conferma capitale del cinema italiano». Anche quest’anno, dopo aver aperto preziose finestre su Cannes e Locarno, ma soprattutto alla vigilia della consegna dei «leoni», una rappresentanza di opere presentate alla 66° Mostra del cinema in laguna accenderà gli schermi della capitale con Le vie del cinema da Venezia a Roma. Kermesse, promossa da Anec Lazio in collaborazione con il Campidoglio e la Direzione Generale Cinema del Mibac, che per la XV edizione riserva una novità: il carattere itinerante. Fino al 22 settembre, infatti, le pellicole passeranno a rotazione in diversi cinema della città, portando il festival in giro per i quartieri. Si comincia lunedì con l’Intrastevere che propone Good Morning Aman di Claudio Noce, con Valerio Mastandrea e Anita Caprioli, e il Greenwich, dove passerà l’applaudito Lebanon di Samuel Maoz, film vincitore che racconta la guerra in Libano dell’82 attraverso le vicende di un gruppo di carristi. Nove giorni di programmazione, 12 sale coinvolte, 34 titoli estrapolati dalle varie sezioni della Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia ( Concorso, Fuori concorso, Orizzonti, Settimana della Critica e Venice Days), con proiezioni in lingua originale e, talora, la presenza degli autori che introdurranno la loro opera al pubblico. È il caso della regista e disegnatrice lituana Signe Baumane che lunedì 14 al Farnese presenterà il suo divertente collage d’animazione Teat beat of sex quindici corti che narrano in pillole il sesso visto dalle donne. Il 16, sempre nel cinema di Campo dei Fiori, casa delle pellicole proposte alle Giornate degli Autori - Venice Days, doppio evento speciale legato a due autori di punta del cinema italiano: Pasquale Scimeca e Valerio Ialongo. Il regista de Il cavaliere del sole presenterà al pubblico il suo documentario dedicato al drammaturgo e attore siciliano Franco Scaldati, Ialongo invece introdurrà la proiezione del docudrama che investiga sulle cause del declino del cinema nostrum. Complice l’uscita ieri di cinque film del programma lagunare - tra cui il Il grande sogno di Michele Placido, Questione di punti di vista di Jacques Rivette e Il cattivo tenente di Werner Herzog - Da Venezia a Roma apre la sua consueta finestra con un programma più snello. Numero di pellicole a parte, salta infatti agli occhi l’assenza di alcuni film molto attesi, come il documentario di Michael Moore Capitalism a true story, l’epica saga di Giuseppe Tornatore Baaria, e The man who stares at goatscon le star George Clooney e Ewan McGregor. Ma, come ha spiegato il presidente dell’Anec Lazio Leandro Pesci, a parte il problema della pirateria «la causa è solo tecnica visto che molti film sono passati al lido in digitale e non tutte le sale romane sono attrezzate». Poco male. Direttamente dalla sezione Concorso, Da Venezia a Roma farà brillare perle come Lo spazio bianco di Francesca Comencini interpretato da un’intensa Margherita Buy, Persecution di Patrice Chereau con Romain Duris e Charlotte Gainsbourg, Soul Kitchen sorprendente commedia del regista Fatih Akin, Lourdes di Jessica Hausner. E ancora, gli eccellenti Fuori concorso Napoli Napoli Napoli di Abel Ferrara e la mega produzione di Steven Soderbergh The Informant.

Sono due, infine, i titoli della sezione Orizzonti che parlano italiano: Tris di donne & abiti nuziali di Vincenzo Terracciano con Sergio Castellitto versione giocatore incallito, e Io sono l’amore di Luca Guadagnino con Tilda Swinton e Alba Rorwacher.

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