Orticola, la Obama e tutti gli orti che fanno bella e verde la città

Che orto sia! Soprattutto nella più celebre manifestazione floro-vivaistica milanese: Orticola. Siamo all’edizione numero 14, inaugurazione ieri sera, battenti aperti da oggi ai giardini Montanelli in via Palestro per tenerli spalancati per un pubblico sempre più numeroso (l’anno scorso trentamila visitatori, 130 espositori) fino a domenica, dalle 10 alle 19. E, tra le novità di quest’anno, c’è proprio l’orto, un orto per tutti, anche per chi possiede solo un balconcino di città. «Orto da trasp...orto» è infatti uno dei temi nuovi e presenta deliziose mini-aiuole contenute in ceste di vimini, ricolme di piantine di ortaggi da portare a casa e coltivare anche in spazi limitati.
Una novità che ha molto rallegrato Pia Pera, studiosa di letteratura slava e giardinista appassionata, autrice dell’indimenticabile L’orto di un perdigiorno (editore Tea, 2007). Per gli orti Pia Pera ha creato anche un portale internet, ortidipace.org, convinta com’è del valore sociale, educativo e terapeutico del coltivare l’orto. «Da ex milanese che ha vissuto in questa città fino a dodici anni fa sono molto legata a Orticola. La seguo fin dalla prima edizione del 1995 e anche adesso che vivo a Lucca, se posso vengo a visitarla. Però mi dispiaceva che una manifestazione così scoutistica, volta alla ricerca come alla riscoperta di piante dimenticate, non fosse sensibile agli orti, proprio adesso che l’ortomania sta quasi soppiantando la giardinomania. Chissà forse è l’effetto Michelle Obama. I suoi peperoncini piantati nel giardino della Casa Bianca hanno contagiato tutti. Ben vengano quindi i mini-orti di quest’anno».
Soprattutto in una città che ha fame di spazi verdi, ma ha pochi giardini e spesso maltrattati. «È vero, il verde milanese non è molto ma proprio per questo è ancora più prezioso. E mi piace che una manifestazione come Orticola sia nel centro della città, raggiungibile piedi, in bicicletta, con i mezzi pubblici. Mi piacerebbe che anche le altre aree verdi fossero facilmente raggiungibili, che si potenziassero ancora di più i trasporti pubblici verso i parchi. Perché i parchi a Milano ci sono: dal Parco Nord al Parco Lambro fino al bellissimo Parco delle Cave. E che si facesse spazio agli orti, come nel Parco Alessandrini. Orti per tutti, seguendo l’esempio del bellissimo progetto sociale di Susanna Magistretti alla Cascina Bollate».
Meno rose e più rapanelli, dunque, lattughe, zucchine, cavoli cappucci. Peccato che ci voglia tanta acqua per l’orto. E se ci aspetta un’estate siccitosa? Orticola punta l’attenzione anche alle piante che soffrono poco la sete, come gli ulivi (con Il giardino degli ulivi) e come le piante africane che vivono ai margini del deserto.

Ma insegna anche a gestire bene le risorse idriche, i concimi, gli attrezzi nel progetto Il giardino ecocompatibile e nel Giardino con due soldi: come creare spazi verdi con poca spesa.
Infine un’attenzione a una terra martoriata: un gruppo di coltivatori abruzzesi del celebre zafferano dell’Aquila saranno ospiti a Orticola con il loro prezioso prodotto.

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