Una delle sperimentazioni più interessanti di lavoro agile è quella avviata tre anni fa da Barilla, uno dei simboli del «made in Italy» alimentare. «Nel giugno 2013 abbiamo avviato una fase pilota in cinque Paesi nel mondo in cui operiamo», spiega Alessandra Stasi, responsabile Organization & People Development del gruppo di Parma. «Gli esiti positivi della sperimentazione ci hanno portato a estendere il progetto a tutti i Paesi in cui siamo presenti, coinvolgendo 1600 persone. Nella nostra sede di Parma sono coinvolte 750 persone». Entro il 2020 lavoreranno da casa circa duemila dipendenti.
Che forme di flessibilità sono previste?
«Lo smart working implica che le persone hanno maggiore autonomia e maggiore responsabilità su quando, dove e come lavorare, e su come conciliare esigenze personali e necessità di business. A oggi i dipendenti possono lavorare in sedi diverse dall'ufficio per otto giorni al mese decisi accordandosi con il proprio manager di riferimento. È prevista un'estensione di ulteriori due giorni per persone con condizioni particolari».
Quali funzioni aziendali sono interessate?
«Non ci sono distinzioni rilevanti in termini di funzioni. Il lavoro ad alto livello di conoscenza, insieme alla digitalizzazione dei processi di lavoro, sta rivoluzionando il concetto di spazio e tempo nelle nostre organizzazioni e nelle nostre attività. Il programma è aperto a tutti gli impiegati: l'unica regola è fare un lavoro che sia possibile svolgere da remoto».
La flessibilità è regolata da accordi aziendali o personali?
«Accordi sindacali. Il sindacato ha avuto un ruolo importante nel processo di trasformazione delle nostre modalità di lavoro, e continuerà a essere un attore fondamentale».
Quale giudizio dà l'azienda su questa esperienza?
«Molto positivo. Lo smart working consente di ottenere risultati a somma positiva sia per i dipendenti sia per l'azienda. Permette di ottimizzare sfera privata, lavorativa e sociale: questo è emerso come il beneficio più rilevante per i capi come per le loro persone. L'azienda in taluni casi ha addirittura notato un incremento delle prestazioni e dei risultati. Ma esistono benefici anche per il pianeta: è stato calcolato che lavorare in smart working per più di 5 giorni al mese equivale a una riduzione di CO2 pari a 33 alberi all'anno».
Quindi andrete avanti.
«Il livello di soddisfazione rappresenta il vero fattore di successo: il 99 per cento ha valutato positivamente l'introduzione dello smart working in Barilla.
Ne ha tratto forza anche il percorso di diversità e inclusione dell'azienda. L'essenza dello smart working e della diversità è la stessa: vedere i nostri collaboratori come persone, riconoscerne i talenti spostando il focus sulla prestazione».SFil
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