Tra i numerosi sali minerali fondamentali per la salute dell’organismo, il potassio svolge senza dubbio un ruolo fondamentale per favorire il benessere e agevolare la maggior parte dei processi fisiologici. Negli over, in particolare, tenere sotto controllo i livelli di potassio si rivela determinante per evitare di sviluppare problematiche relative ai muscoli e al sistema cardiovascolare.
In presenza di potassio basso si parla generalmente di ipokaliemia, che si verifica quando i valori di questo prezioso elemento nel sangue sono inferiori ai parametri considerati nella norma.
Le cause che si celano dietro l’ipokaliemia sono numerose, tuttavia identificarle è importante per porvi rimedio tempestivamente e limitare l’insorgere di conseguenze anche gravi.
Cause del potassio basso
Il potassio favorisce l'attività neuromuscolare, contribuisce alle funzioni metaboliche, aiuta a mantenere normali i livelli della pressione arteriosa e normalizza il battito cardiaco. Quando i valori del potassio sono eccessivamente bassi, le cause possono essere molteplici:
- assunzione di farmaci lassativi o diuretici, necessari ad esempio per regolare l’ipertensione arteriosa;
- episodi prolungati di diarrea o vomito;
- presenza di patologie a carico delle ghiandole surrenali o relative al tratto gastrointestinale ma anche disturbi metabolici;
- disturbi legati all’alimentazione, sebbene la lista degli alimenti ricchi di potassio sia lunga e variegata.
Potassio basso: sintomi da non sottovalutare
Se i livelli di potassio sono leggermente inferiori alla norma, l’ipokaliemia è spesso asintomatica e non dà origine a manifestazioni evidenti. In altri casi, invece, è possibile avvertire debolezza e stanchezza ma anche febbre e difficoltà respiratorie, accompagnata da sonnolenza, mancanza di concentrazione e stato depressivo.
In presenza di potassio basso possono anche essere avvertiti crampi, spasmi muscolari e alterazioni del ritmo cardiaco. A lungo andare, inoltre, la carenza di potassio può sfociare nello sviluppo di problematiche renali manifestandosi anche con un aumento della sete e della frequenza della minzione.
Rimedi efficaci contro l’ipokaliemia
Fatta eccezione per i casi particolarmente gravi che richiedono l’integrazione di potassio in via endovenosa, la maggior parte delle volte l’ipokaliemia può essere trattata ricorrendo al consumo di specifici alimenti o all’assunzione di integratori per via orale.
Questi ultimi, ad esempio, sono spesso creati ad hoc per garantire l’integrazione contemporanea di magnesio e potassio, consigliati anche nel periodo estivo per reintegrare i sali minerali persi a causa dell’abbondante sudorazione scongiurando squilibri elettrolitici.Per integrare il potassio a tavola, ad esempio, è molto importante aumentare il consumo di alcuni cibi che sono particolarmente ricchi di questo minerale:
- alcuni tipi di frutta come banane, albicocche, prugne, melone e kiwi;
- verdure a foglia verde come gli spinaci, ma anche cavolfiori, cavoli di Bruxelles, broccoli, zucca, pomodori, cetrioli, melanzane, carciofi, barbabietole;
- patate dolci;
- legumi come lenticchie, fagioli e soia;
- latte e yogurt;
- pollame e pesce come il salmone, il merluzzo, le sardine e le platese;
- cereali tradizionali soprattutto se integrali e pseudo-cereali come quinoa, grano saraceno e amaranto;
- frutta secca come noci, mandorle e nocciole, pistacchi;
- alcune spezie, tra le quali soprattutto la curcuma e lo zafferano;
- alcune erbe aromatiche come la salvia e il timo.
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