Pdl in frantumi al Comune di Palermo. Il sindaco Diego Cammarata, in Consiglio comunale, ha evitato per poco la sfiducia. La mozione promossa da Pd e Idv, infatti, è stata bocciata per soli tre voti, 23 a 20, anche se per la sua validità sarebbero stati necessari 33 voti su 50. Ma quel che più conta è il dato politico: tra quanti hanno votato contro il primo cittadino c'è anche il Pdl Sicilia, l'ala ribelle che fa capo al sottosegretario al Cipe Gianfranco Miccichè. Di qui la polemica politica, ferocissima: da un lato il sindaco e il Pdl ufficiale, che accusano il sottosegretario di essere ormai alleato della sinistra e ne chiedono le dimissioni; dall'altro i ribelli del Pdl, che rivendicano il diritto di votare per il bene della città e quindi contro l'attuale primo cittadino. Il tutto mentre Palermo vive uno dei momenti più bui della sua storia: sporcizia ovunque, cumuli di rifiuti per le strade, bilancio non ancora approvato e quindi spesa paralizzata. Persino per il Festino, i festeggiamenti Santa Rosalia, che si svolgono la notte tra il 14 e il 15 luglio e che sono un appuntamento sacro per i palermitani, sarà in tono minore: la mancanza di fondi ha costretto a mandare all'aria il programma e a fare una festa in forma ridotta, persino senza il carro nuovo.
La mozione. La sfiducia, come si diceva, non è passata per un soffio, visto che è finita 23 a 20. Ma tra i fautori della defenestrazione del sindaco ci sono stati anche gli alleati, sulla carta, del Pdl-Sicilia. E Cammarata non manca di farlo rilevare: «Finalmente - dice il sindaco -è finita questa farsa montata dal centrosinistra per tenere alta l'attenzione su una vicenda che, come hanno dimostrato i numeri, non ha consistenza. Il voto d'aula però è servito a capire chi è davvero con la maggioranza di centrodestra e vota coerentemente e chi appoggia invece, a cquesto punto non solo con dichiarazioni ma con propri voti, il centrosinistra, diventando di fatto alleato del pd e dell'Idv di Di Pietro che non manca occasione per attaccare e insultare il Pdl e Silvio Berlusconi. Primo tra tutti - accusa espressamente Cammarata - proprio Miccichè che dichiara ipocritamente "mai con il Pd". Ma con il voto di oggi il sottosegretario alla presidenza e i suoi uomini sono ufficialmente nella coalizione di centrosinistra al Comune così come è alla Regione. Il voto di Palazzo delle Aquile restituisce verità dei fatti e conferma la fiducia al sindaco».
Contro Micciché anche il senatore Carlo Vizzini, presidente della commissione Affari costituzionali e membro della direzione nazionale del Pdl, e Francesco Cascio, presidente dell'Assemblea regionale siciliana: «Ancora una volta gli uomini di Miccichè votano contro il partito», sottolineano in una nota invitando il sottosegretario a dimettersi.
E contro Miccichè pure i coordinatori siciliani del Pdl, Giuseppe Castiglione e Domenico Nania: «La misura è colma - tuonano - il voto del gruppo Miccichè al Comune di Palermo a favore della mozione di sfiducia al sindaco Diego Cammarata, presentata da Idv e centrosinistra, non lascia più margine di manovra. Con grande rammarico prendiamo atto dello scontro che il sottosegretario Miccichè sta continuando a portare avanti nei confronti del presidente Berlusconi. È un atto politico gravissimo, del quale Miccichè deve assumersi la responsabilità».
Ma il Pdl Sicilia rispedisce al mittente le accuse: Al sindaco - dicono con un post sul blog di Miccichè - chiediamo un atto di umiltà che lo porti a deporre il suo amato scettro di primo cittadino.
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