Respinto un carico di melograno tunisino: "Contiene organismi nocivi"

Dopo il sequestro di oltre 20 mila chili di limoni turchi di una settimana fa, un carico di melograni tunisini è stato respinto al porto di Palermo. L'assessore Bandiera: "Non molliamo. Sicurezza e controllo dei prodotti agroalimentari sono una priorità"

Respinto un carico di melograno tunisino: "Contiene organismi nocivi"

Ennesimo carico di prodotti alimentari provenienti dall'estero e risultati non idonei al consumo. Questa volta a risultare fuori legge, un carico di melograni proveniente dalla Tunisia. Il carico di melograno, per circa 25.000 chili di prodotto, è stato respinto al porto di Palermo, perchè risultato non conforme all’ingresso in territorio europeo per la presenza diffusa di organismi nocivi. A darne notizia è l’Assessore regionale per l’agricoltura Edy Bandiera.

Grazie al lavoro degli ispettori fitosanitari dell’assessorato siciliano all'agricoltura, il 20 gennaio scorso è stato ispezionato, presso il porto del capoluogo siciliano, un trailer di melograni (Punica granatum) proveniente dalla Tunisia e corredato di certificazione fitosanitaria del servizio fitosanitario della Tunisia. All'apertura del trailer in presenza dello spedizioniere doganale incaricato e dei funzionari della Agenzia delle dogane, il carico di melograni, contenuti in circa 52 cassette per 25.000 chili complessivi netti, risultava non conforme all'ingresso in territorio europeo per la presenza diffusa di organismi nocivi. "Alla luce di quanto rilevato - spiegano dall'assessorato all'agricoltura della Regione - è stata immediatamente prodotta la documentazione atta al respingimento della partita di melograno". La Regione ha anche provveduto a restituire il certificato fitosanitario Tunisino, che accompagnava la merce che stava per fare ingresso in Italia.

“Continua quotidianamente l’attività del Governo Musumeci di controllo ai prodotti agricoli e agroalimentari in ingresso nel territorio siciliano", ha dichiarato l’assessore per l’agricoltura Edy Bandiera. "Vigiliamo - ha aggiunto Bandiera - senza tregua ne sconti, nei porti, aeroporti, luoghi d’importazione e vendita, contro chi, per anni, ha lucrato sulla nostra salute e sulla nostra economia”.

L'ultimo controllo ad un carico di prodotti provenienti dall'estero, ha portato una settimana fa, al sequestro di oltre 20 mila chili di limoni provenienti dalla Tu​rchia. Il sequestro in quel caso è scattato nel corso di un controllo presso un'azienda che si occupa di importazione di prodotti ortofrutticoli a Siracusa, e si è reso necessario, in quanto i limoni della varietà Meyer, non erano idonei al consumo. L'operazione era stata condotta dall'Ispettorato centrale per la qualità e la repressione delle frodi agroalimentari e dal corpo forestale della Regione Siciliana. Il carico di prodotti sono stati immediatamente distrutti.

Nel novembre scorso invece, una quarantina di confezioni contenenti limoni provenienti dalla Spagna, sono state sequestrate dal corpo forestale della Regione siciliana. In quel caso il provvedimento di sequestro, si era reso necessario dopo la scoperta che i limoni iberici, erano stati trattati con Imaxalil, un fungicida cancerogeno.

Sui sequestri è intervenuto anche il Codacons, che ha lanciato un appello ai Nas, ai ministeri della salute e delle politiche agricole e alle procure della Repubblica siciliane.

L'associazione chiede "di predisporre una immediata ispezione a tappeto volta a verificare quali limoni siano entrati e stiano entrando in Sicilia, procedendo al sequestro di quelli che risulteranno pericolosi, ma soprattutto ad attuare una politica volta a tutelare i prodotti della nostra terra e a garantire tutto il settore dell’agrumicoltura in primis siciliana e nazionale tutelandola dall’invasione di paesi terzi".

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