Il sindaco Martello attacca Salvini: "Lui un disastro per Lampedusa"

Il primo cittadino di Lampedusa in un'intervista attacca l'ex ministro: "È stato un elemento di confusione per tutti". E ne ha anche per il Pd

Il sindaco Martello attacca Salvini: "Lui un disastro per Lampedusa"

"Non ci resta che ascoltare il silenzio dei morti. Siamo da soli a raccoglierli in mare, a piangerli e a seppellirli. Siamo circondati da silenzio e indifferenza". Così dice il sindaco di Lampedusa Salvatore "Totò" Martello in un'intervista concessa al giornale LiveSicilia. E il primo cittadino dell'isola agrigentina non le manda certo a dire. Parlando anche dell'ex ministro Matteo Salvini. "Prima non ci davano conto, non ci ascoltavano, non ci prendevano in considerazione - dice Martello riferendosi al vecchio governo - Ora, con il governo giallo-rosso almeno c'è una interlocuzione col ministero degli Interni e un impegno vero sui trasferimenti".

Ma non basta. Perché il sindaco racconta dell'emergenza quotidiana che deve vivere a Lampedusa, con il sistema degli hotspot in crisi: "Mancano le figure professionali, mancano le risorse che devono gestire un'emergenza permanente che, infatti, continua ad esistere. Questo per i vivi. Poi ci sono i morti. È vero che la capitaneria recupera i cadaveri, ma, una volta a terra, ce ne occupiamo noi. Il ministero copre le spese. Noi, materialmente, prendiamo i corpi, li sistemiamo nelle bare e dobbiamo pensare a tutto. Ci consideriamo abbandonati. Lampedusa non ha una vera camera mortuaria, non ha le celle frigorifere, non ha niente. Eppure, c'è chi si permette di attaccarci, chi scrive sui social insulti, chi, addirittura, passa alle minacce. Il clima, non lo nascondo, è pesante. Senza contare i danni per i pescatori, per la gente".

Negli ultimi anni sono centinaia le barche affondate al largo delle coste di Lampedusa e "i rottami nei fondali rappresentano un grave rischio per chi esce in mare a pescare e può avere la barca distrutta. Il porto stesso è stato danneggiato, per non dire dell'inquinamento. Oltretutto, il governo gialloverde ha azzerato i contributi sugli sbarchi, spostando i soldi sui rimpatri che, peraltro, non sono stati realizzati".

E "attacca" l'ex ministro Salvini: "Lui per Lampedusa è stato un disastro e un elemento di confusione per tutti - dice Martello - Non si capiva più niente, tra tweet, annunci e proclami. E non abbiamo dimenticato lo slogan assurdo dei porti chiusi, la mortificazione delle Ong. È notorio che gli sbarchi non si sono mai fermati. C'è un'atmosfera di odio e rancore nei confronti di chi solo osa parlare di migranti. Lancio una provocazione: giusto mobilitarsi per Venezia e per le opere d'arte, ma potremmo farlo anche per le persone che muoiono in mare? Io sono soltanto un uomo che non si rassegna davanti ai cadaveri di uomini e donne affogati a ottocento metri da terra. Chi è lontano considera i migranti come numeri, da vicino non puoi. Ho negli occhi l'immagine di una donna incinta sul molo Favaloro. Due vite spezzate in una. Non lo capisci, se non lo vedi".

Il primo cittadino, storico militante del Pci, ne ha anche per il Pd e Renzi: "Non so cosa vogliano fare i Dem, ma credo che dovrebbero decidersi una buona volta. Renzi magnificava il sistema Lampedusa, lo esportava, salvo poi allontanare chi non era della sua parrocchia, mortificando esperienze e competenze costruite sul campo. E adesso c'è Zingaretti che mi sembra troppo timido.

Il partito democratico, di fatto, non ha una sua voce sui migranti, nessuno può smentirmi. Dovrebbe pungolare, rivendicare, muoversi, ma sta zitto. Mette tutto sotto il tappeto. Solo che non è polvere, sono esseri umani".

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