La "papessa" protestante è divorziata e ha 4 figli

Il sinodo degli evangelici elegge presidente il vescovo donna di Hannover. Margot Kässmann, 51 anni, partecipa spesso ai talk show televisivi. A vederla sembra la classica donna tedesca in carriera

La "papessa" protestante  
è divorziata e ha 4 figli

Berlino - Alta, slanciata, molto sportiva, con un aspetto più giovanile dei suoi 51 anni, elegante ma senza concessioni alle stravaganze, Margot Kässmann partecipa spesso ai talk show televisivi dove viene invitata a intervenire su temi di costume e di etica. A vederla, e a sentirla, se non si sapesse chi è, si potrebbe scambiarla per la classica donna tedesca in carriera, ben decisa a difendere l'autosufficienza conquistata in una società sempre meno maschilista. E in effetti Margot Kässmann è questo ma anche molto di più.

È il vescovo protestante di Hannover e ieri è stata eletta, con schiacciante maggioranza, capo della conferenza episcopale della Chiesa evangelica tedesca. Prima donna a occupare la carica ecclesiastica più alta nella Chiesa fondata da Martin Lutero, corrispondente per certi aspetti a quella del cardinale Bagnasco, presidente dei vescovi cattolici italiani, e per altri addirittura a quella dello stesso pontefice. Solo che le differenze tra Bagnasco e il reverendo Kässmann sono enormi sia sul piano teologico che nello stile di vita e ancora più quelle con Joseph Ratzinger.

Il nuovo capo degli evangelici tedeschi è sposata, ha quattro figli e da due anni è anche divorziata. Pur appartenendo a un ordine religioso indossa gli abiti talari solo in chiesa o nelle cerimonie ufficiali. Ci tiene molto alla forma fisica, lo dice lei stessa, e appena può infila la tuta la jogging e corre per i parchi di Hannover, il suo sport preferito insieme al nuoto e allo sci. Abita in una villetta non lussuosa ma neppure modesta in un quartiere residenziale ed è adorata dai suoi parrocchiani. Recentemente è uscito un suo libro «Mitte des Lebens» (A metà della vita), subito diventato un bestseller, in cui parla del suo incontro con la religione avvenuto in età già avanzata, dei problemi di una donna di mezza età che vede i figli crescere e uscire di casa, del suo divorzio, della solitudine, persino della menopausa. Nelle ultime pagine non nasconde la speranza di trovare un compagno con cui condividere gli anni della vecchiaia. Insomma un personaggio.

Dopo l'elezione la Papessa, così la chiamano i giornali popolari, ha commentato: «Un altro passo verso la normalità». Un'allusione al significato che la sua ascesa ai vertici della Chiesa evangelica avrà nello stabilire una completa parità tra uomini e donne nella società tedesca, un terreno, per la verità, in cui la Germania ha già fatto passi da gigante: basti pensare alla strepitosa carriera di Angela Merkel. Ma un'allusione anche a un rapporto più vicino e sentito tra la Chiesa e il suo gregge. Negli ultimi tempi la Chiesa evangelica tedesca (25 milioni di seguaci, quasi un milione in meno dei cattolici) ha subito una forte emorragia: 160mila uscite nel 2008, 30mila in più rispetto al 2007 (tra i cattolici 120mila uscite nel 2008, circa 90mila nel 2007).

Le cause sono in parte economiche poiché in Germania chi dichiara di appartenere a una religione deve pagare una tassa e in tempi difficili molti per non pagare la tassa dichiarano di non appartenere a nessuna confessione.

Ma secondo i sociologi che si sono occupati del fenomeno delle chiese sempre più vuote, c'è anche un altro motivo: la distanza dalla vita reale del clero, sia evangelico che cattolico, spesso percepito dai cittadini come una classe lontana dai problemi di tutti i giorni. Una distanza che la Papessa con il suo stile vita ha tutti i numeri per colmare.

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