"Risposta sociale per il diritto all'istruzione". Nasce l'intergruppo sulle università telematiche alla Camera

Basandosi sull'articolo 34 della Costituzione, che garantisce a tutti i meritevoli il diritto allo studio, è nato alla Camera un nuovo intergruppo dedicato alle università telematiche e al modello di istruzione superiore

"Risposta sociale per il diritto all'istruzione". Nasce l'intergruppo sulle università telematiche alla Camera
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È nato un nuovo intergruppo alla Camera dei deputati del parlamento, dedicato alle università telematiche e al modello di istruzione superiore. Si rifà direttamente all'articolo 34 della Costituzione, il quale recita che "i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi". Con questo intergruppo, i parlamentari che vi hanno aderito hanno intenzione di approfondire la tematica dell'istruzione superiore e della necessaria integrazione tra sistema pubblico e privato in un'ottica non conflittuale. L'obiettivo è di creare una rete di soluzioni accessibili e d'alto livello per formare una nuova classe dirigenziale del futuro.

Sono circa 20 gli onorevoli che hanno deciso di prendervi parte, tutti provenienti dall'area di centrodestra e, in particolare, da Lega, Fratelli d'Italia e Noi moderati. L'intergruppo è immediatamente operativo per la discussione di nuove proposte normative orientate al miglioramento dell'istruzione superiore nel nostro Paese. "Ci concentreremo da subito sull'approfondimento del modello universitario telematico in altri Paesi, come Regno Unito o Stati Uniti d'America e Spagna, per poi mettere a punto proposte e soluzioni capaci di garantire il diritto agli studi superiori a tutte quelle famiglie che non possono permettersi di sostenere studi fuori sede", ha spiegato l'onorevole Edoardo Ziello, nominato vicepresidente dell'intergruppo. "La politica deve dare una risposta sociale tesa a potenziare quel diritto all'istruzione superiore a chi non ne ha i mezzi per accedervi, esattamente come previsto dall'articolo 34 della Costituzione ed impedire che si inneschi un conflitto tra le università tradizionali e quelle online", ha concluso Ziello.

"È un tema importante quello delle Università telematiche che sono una realtà e sono undici. Offrono percorsi formatici sia a distanza sia parzialmente a distanza. Quindi esistono e intercettano un bisogno che esiste. Ci sono studenti fuori sede, lavoratori, con malattie inabilitanti e non autosufficienti ce anno bisogno di una didattica anche a distanza. Il Covid ci ha fatto fare un passo in avanti sia nella didattica che nell'offerta formativa. Le università telematiche non sono un pezzo di mondo universitario che si muove in una far west, in assenza di regole", ha dichiarato il ministro Bernini nel corso del question time alla Camera.

Nel nostro Paese sono ancora tante le realtà urbane non direttamente o facilmente collegate alle città universitarie, che impongono agli studenti di diventare fuori sede. Se per molti, infatti, quella di essere un pendolare è una possibilità, per tanti altri non può essere un'opzione percorribile.

Ecco che, quindi, ancora in tanti sono costretti a rinunciare agli studi per la mancanza di fondi da destinare ai gravosi costi che impone l'università per i fuori sede. A queste situazioni l'intergruppo intende dare risposte concrete con nuove proposte che sblocchino un problema annoso del nostro Paese.

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